Tutti siamo sempre spaventati dallโesperienza della fine. Il pensiero della morte รจ una paura inconfessata che abita nel cuore di ogni uomo. E lo รจ perchรฉ in fondo non sappiamo nulla di quel momento, nรฉ cosa ci aspetta.
Il Vangelo di oggi prende di petto esattamente questo mistero e getta luce su quel buio raccontandoci con precisione su cosa dovremmo fare i conti. In termini cinematografici dovremmo dire che il vangelo di oggi fa spoiler del finale, ma in realtร รจ proprio sapendo il finale che noi possiamo vivere diversamente la nostra vita.
ร infatti nelle parole di questo finale che possiamo ripensare lโessenziale del viaggio della nostra esistenza:
โVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perchรฉ io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmiโ.
Ciรฒ che conta รจ essersi accorti del fratello che ci รจ accanto, perchรฉ solo quando ti accorgi che esiste qualcosa di diverso da te stesso allora sei libero da quel grande inferno che รจ lโegoismo. In fondo chi รจ troppo concentrato su di sรฉ non riesce mai ad essere felice, รจ troppo occupato a riempire gli spazi vuoti che lo abitano per accorgersi che ci sono anche altre cose.
La caritร non รจ solo un modo di fare del bene agli altri, ma รจ la grande liberazione di chi รจ imprigionato e impantanato nel proprio io. Chi non si esercita in questo riconoscimento dellโaltro, soprattutto quando soffre, condanna se stesso a una maledizione che lo lascia imprigionato in una perenne lontananza da ciรฒ che conta.
Questo รจ lโinferno: essere lontani da ciรฒ che conta.
โVia, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeliโ.
La lontananza, la maledizione, il fuoco, non sono altro che il tentativo di descrivere lโaver perso ciรฒ per cui vale la pena vivere: รจ il fratello che abbiamo accanto, non il nostro โegoโ.
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Un Re in incognito, cosรฌ potremmo definire lโesperienza di Gesรน raccontata dal Vangelo di Matteo nella Solennitร di Nostro Signore Gesรน Cristo Re dellโUniverso. Siamo infatti abituati allโidea che chi comanda spadroneggi sugli altri, ma Gesรน mostra un altro modo di esercitare il potere, ed รจ quello di schierarsi dalla parte dei piรน deboli fino al punto di indentificarsi con loro: โVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ. […] Continua a leggere qui.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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