don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 26 Luglio 2022

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 Gesù non è uno sprovveduto, sa bene che la realtà non può essere giudicata dalle semplici etichette che mettiamo noi. Infatti il male si insinua in un modo misterioso che a volte sfugge al nostro stesso controllo e buone intenzioni. La zizzania è seminata dal “nemico” quando nessuno se ne accorge.

Ma la domanda vera è cos’è la zizzania? <<La zizzania sono i figli del maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo>>, così dice Gesù. E ciò è interessante perché noi solitamente pensiamo che la zizzania sia la semplice “maldicenza”, invece Gesù dice che sono delle persone vere e proprie. Chi sono questi figli del maligno”?

È facile riconoscerli, anche se a volte non hanno nemmeno loro consapevolezza di essere tali: sono tutti quelli che seminano divisione, cattiveria, egoismo, paura, insicurezza, tristezza ovunque passano. Ma “figli del maligno” non si nasce ma si diventa. Ciò accade quando la zizzania non la mettiamo in minoranza dentro di noi prendendo così il sopravvento anche sul “buono” che ci abita.

Rischiamo tutti di diventare “figli del maligno” e di vivere la nostra vita portando a compimento il progetto del male e non del bene. Credere significa avere un’immensa cura di ciò che ci portiamo dentro, per essere sempre pronti a non lasciarci inquinare il nostro vero essere, la nostra vera pace, lo scopo vero per cui siamo nati.

Persino il dolore può diventare dentro di noi causa di marciume. Quando non viviamo bene le esperienze tristi della vita, allora esse si trasformano dentro di noi in rancore, rabbia, invidia e così disseminiamo tutto questo fuori di noi. Il brutto di tutto ciò sta nel fatto che solo alla fine Dio metterà mano per tirare delle conseguenze alla nostra vita di “grano” o di “zizzania” , e magari allora sarà troppo tardi per virare in un’ altra direzione.

Ma ciò è anche un’opportunità, è l’opportunità di avere ancora del tempo per iniziare questa santa coltivazione dentro di noi senza aver paura della zizzania che ci abita o ci circonda, ma sforzandoci di metterla quanto più possibile in minoranza.

Commento del 2020.


AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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