“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci”.
In un mondo dominato dall’apparenza Gesù ci dice che non dobbiamo mai usare come criterio di discernimento ciò che si vede, ma solo ed esclusivamente i frutti. Infatti il male è maestro di apparenza e proprio per questo crea subito audience e consenso.
Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 26 Giugno 2024” su Spreaker.Ci vuole invece un occhio attento ad accorgersi che la verità è in ciò che produce qualcosa, e non ciò che mette a credere. È così per tante cose che ci accadono o di cui facciamo esperienza a livello umano, sociale, politico, culturale e persino religioso.
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Non di rado, infatti, anche la Chiesa può essere attraversata da falsi profeti che creano molto consenso attraverso la loro apparenza e sembrano rassicurare proprio per il numero di aderenti che suscitano, ma in realtà, dice Gesù,
“sono lupi rapaci”.
Quando qualcuno mi dice “guarda quel movimento! O guarda quell’associazione, quell’istituto religioso, quella proposta ecclesiale, e vedi quanti numerosi aderenti ha”, solitamente dico a questa gente che è un criterio di discernimento sbagliato guardare i numeri perché i frutti non si vedono dai numeri ma dalla santità.
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Infatti se hai numeri da capogiro ma poi produce confusione nel cuore della gente parlando male del Papa, dei vescovi, della dottrina, del Concilio, di Maria, della liturgia, tutto ciò è il chiaro segno che dietro un’esperienza simile si nasconde un lupo.
I veri riformatori nella Chiesa non sono quelli che si autoproclamano tali ma sono i santi. Non conosco nessun santo che si è dato da solo autorità, ma solitamente ha cambiato le cose a partire proprio dal frutto più vero dello Spirito: l’umiltà.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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