AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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“Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Egli ha Belzebù, e scaccia i demòni con l’aiuto del principe dei demòni»”.
La tecnica usata dagli scribi è antica come il mondo.
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Quando non si hanno argomenti validi l’unica cosa che si può fare è screditare l’interlocutore. È questo quello che tentano di fare con Cristo, e basta vedere la storia per accorgersi che costantemente questo è quello che hanno patito in tanti. Gesù non è spaventato da questa macchina del fango, ma invita i suoi discepoli a riflettere, ad avere senso critico, a non farsi abbindolare facilmente: “Ma egli, chiamatili a sé, diceva loro in parabole: “Come può Satana scacciare Satana?
Se un regno è diviso in parti contrarie, quel regno non può durare. Se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non potrà reggere. Se dunque Satana insorge contro se stesso ed è diviso, non può reggere, ma deve finire. D’altronde nessuno può entrare nella casa dell’uomo forte e rubargli le sue masserizie, se prima non avrà legato l’uomo forte; soltanto allora gli saccheggerà la casa”.
Il discorso di Gesù non fa una piega, ma raramente ci troviamo davanti a persone che vogliono fare la fatica di usare la testa. Sembra quasi che il vangelo di oggi ci inviti a questa fatica. Credere è non rinunciare mai a usare la testa in un mondo che vuole condizionarti con facili giudizi e campagne di fango. Solo così si smaschera il male che ha una sua logica perversa per ottenere un risultato.
È quasi l’invito esplicito di Gesù a non essere creduloni ma credenti. A saper capire che c’è una differenza sostanziale tra una cosa vera e una cosa verosimile. Che ogni fake news è sempre plausibile finché non si va alla radice. Che la prima forma di esorcismo è il buonsenso.
Ma c’è qualcosa di pericoloso che non bisogna dimenticare: “In verità vi dico: ai figli degli uomini saranno perdonati tutti i peccati e qualunque bestemmia avranno proferita; ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno, ma è reo di un peccato eterno”.
Commento del 2019
Altro commento, su Facebook:
Il diavolo è il divisore per eccellenza, ma per essere efficace agisce con unità, con compattezza, senza divisione. Potremmo dire che il male per essere male è “criminalità organizzata”. “Ma egli, chiamatili a sé, diceva loro in parabole: “Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito”.
Come è possibile che non capiamo che il bene per essere bene deve agire allo stesso modo? Che cos’è che indebolisce l’esperienza del bene? La divisione. Che cos’è che rende la Chiesa insignificante? La divisione. Cos’è che trasforma una famiglia in un inferno? La divisione. Se persino il male ha imparato questa lezione, come mai ancora non comprendiamo che solo la comunione e l’unità potranno fare la differenza?
Gesù aggiunge anche un altro dettaglio da non trascurare: “Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l’uomo forte; allora ne saccheggerà la casa”. La casa rappresenta il cuore di ognuno di noi. L’uomo forte è la nostra volontà.
Il male per agire deve legare la nostra capacità di volere, di scegliere, di agire. Solitamente lo fa attraverso varie forme di dipendenza (materiale e affettiva). Educarci a sradicare le cattive abitudini che legano la nostra volontà è l’accortezza migliore per non farci rapinare la casa dal male.