Potremmo pensare che il miracolo raccontato nel vangelo di oggi abbia tutto il suo significato semplicemente in una mano paralizzata che torna nuovam“Egli disse ai suoi discepoli che gli tenessero sempre pronta una barchetta, per non farsi pigiare dalla folla”.
Questa annotazione del vangelo di oggi credo che ci dia l’occasione di parlare di un argomento quasi dimenticato: il sacro. Potremmo definirlo così: esso è quello spazio e quel tempo dove Gesù non viene schiacciato.
Ma è il racconto di oggi che ci fa capire davvero il senso più profondo di una definizione simile. La fama di Gesù è cresciuta fina al punto che ovunque si sposta, folle innumerevoli lo seguono, gli fanno ressa intorno.
Lo cercano per ascoltarlo, per essere guariti, per essere liberati: “avendone guariti molti, tutti quelli che avevano qualche malattia gli si precipitavano addosso per toccarlo. E gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si gettavano davanti a lui e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!»”.
Gesù non vuole sottrarsi dalla gente ma sa anche che c’è un rischio abbastanza concreto di vedersi schiacciato da tutta quella gente. Ordina quindi di ricavare un piccolo spazio su una barchetta.
Il senso del sacro è il senso di chi sa che per far vivere il Mistero bisogna lasciargli anche il suo giusto spazio, la sua porzione di ossigeno. Se nella nostra giornata, ad esempio, non ci sono pezzetti di tempo sacri, allora Gesù rischia di essere soffocato da tutta la folla delle cose che abbiamo da fare, dai nostri pensieri, dalle cose che proviamo, e così via.
Difendere una piccola barchetta nella nostra giornata significa permettere a Gesù di manifestarsi come presenza che salva e non come tesoro seppellito sotto una massa di cianfrusaglie. Allo stesso tempo quando pensiamo alle nostre Chiese dovremmo sempre domandarci cosa di sacro è rimasto in esse.
Ci sono luoghi, oggetti, spazi che dovremmo difendere con la giusta distanza non perché rischiamo di essere fulminati, ma affinché conservino il loro ruolo di essere lì per ricordarci la santità di Dio, l’incommensurabilità della Sua presenza, l’ineffabilità del Suo Amore. Senza quella giusta distanza non ci sarebbe nessuna vicinanza.
Mc 3, 7-12
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.