“Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori”.
Essere di Dio significa comportarsi come Gesù. E la caratteristica dell’amore di Dio consiste nel fatto che esso è libero dalla logica di “azione-reazione”. Infatti molto spesso quello che facciamo lo facciamo per reazione più che per decisione.
Ci viene infatti facile corrispondere al bene di uno che ci vuole bene, e ci viene altrettanto facile provare rancore nei confronti di uno che ci ha fatto del male. Gesù ci chiede di liberare il nostro amore da questo meccanismo, e di consegnarlo invece a una logica di gratuità che nulla ha a che fare con il semplice “sentire”, ma è invece “decidere”.
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“Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.
Tradotto significa: se tu ami solo quando ti senti di amare qual è la differenza tra te e chiunque altro? Decidi di amare invece anche quando senti che è faticoso, quando le tue emozioni ti dicono il contrario, quando la reazione più umana potrebbe essere l’odio.
In pratica Gesù ci chiede di fare la differenza tra ciò che sentiamo e ciò che decidiamo. Siamo figli suoi non quando sentiamo sensazioni buone, ma siamo soprattutto figli suoi quando pur sentendo sensazioni negative decidiamo di fare scelte di bene mettendoci contro questi umanissimi sentimenti di pancia.
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È Gesù che ci chiede di ragionare con un altro metro di giustizia.
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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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