I discepoli di Giovanni chiedono a Gesù, nel Vangelo di oggi, per quale motivo i suoi discepoli non digiunano. Gesù approfitta di questa domanda per convertire la loro visione religiosa:
“Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno”.
Se si scambia la fede in una sorta di tecnica spirituale attraverso cui raggiungere qualche obbiettivo, allora hanno ragione i discepoli di Giovanni a domandare il motivo di una scelta simile. Ma la fede non né una tecnica spirituale a cui bisogna restare fedeli, ma bensì una relazione viva e vera con Qualcuno, ed è proprio la presenza o l’assenza di questo Qualcuno a dettare le regole.
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Ecco perché la pagina del Vangelo di oggi ci interroga su una verità profonda: siamo in relazione con Gesù o la nostra fede è solo un manipolo di pratiche religiose? Scambiereste Gesù per un libro di preghiere? Ma in realtà un libro di preghiere ha senso solo in rapporto a Gesù e non in se stesso. In questo senso la vita spirituale è praticare una relazione, non una tecnica.
È rapporto, non magia.
Commento al brano del Vangelo di: Mt 9,14-15
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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