don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 24 Febbraio 2022

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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“Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa”.

Ci si salva anche per un bicchiere d’acqua dato con amore. Dio ci chiede di essere eroi nelle piccole cose, quelle che sono alla portata di tutti. Non importa se il nostro nome non comparirà mai sui giornali della storia, perchè la nostra vita è salva per l’amore con cui viviamo ciò che abbiamo adesso, a riflettori spenti e a telecamere staccate.

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“Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna”.

Noi ci salviamo per la radicalità con cui sappiamo “tagliare” ciò che ci fa male, ciò che nuoce alla nostra felicità, senza cercare compromessi pericolosi. Se quella relazione nuoce alla serenità della tua famiglia tagliala. Se quell’abitudine nuoce alla tua salute tagliala. Se quel ambiente nuoce alla sanità dei tuoi pensieri taglialo.

E’ meglio soffrire per dieci minuti adesso per certi tagli, che scontare una vita sbagliata e rendere infelici anche gli altri. Così tra amore per le piccole cose e decisione nei grandi tagli si gioca la conversione di oggi.

“Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri”.

Queste due raccomandazioni di Gesù ci ricordano due priorità che non dobbiamo mai perdere di vista: la prima è quella di fare tutto con “sapore”, cioè con significato, con senso, con un motivo, perché ciò che ammazza la vita è fare le cose semplicemente perché vanno fatte, magari per dovere, o per abitudine. La seconda raccomandazione è cercare di stare in pace perché la pace intorno ci aiuta a custodire quella dentro, e un fratello è meglio averlo accanto, non contro.