HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 23 Novembre 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 23 Novembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 20,27-40

“Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda”.

Così inizia il racconto del Vangelo di oggi, e ci ricorda che in noi non è nascosto solo un fariseo, con il suo spasmodico amore per gli schemi, le regole e i giudizi, ma vi è nascosto anche un sadduceo con tutti i suoi dubbi sulla resurrezione.

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Non deve scandalizzarci questo perché il mistero della resurrezione è in realtà un mistero. Sarebbe troppo riduttivo pensare che qualche ragionamento o immagine possono tenere a bada una verità così immensa che sfugge a ogni concetto esaustivo. Molti, infatti, al massimo pensano che la resurrezione sia il ritorno in vita di un corpo morto come magari è successo a Lazzaro.

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Ma la resurrezione non è la semplice rivitalizzazione di un corpo morto, ma una vita nuova della materia stessa che entra in una dimensione nuova di cui noi non sappiamo nulla se non i tentativi che gli evangelisti ci hanno lasciato raccontandoci delle apparizioni dello stesso Gesù risorto.

Di certo però Gesù non vuole spiegarci cosa scientificamente accade, ma cosa essenzialmente succede. La logica della resurrezione è una logica completamente nuova:

“I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio”.

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Non sappiamo cosa materialmente accadrà, ma sappiamo che saremo liberi dalla logica del possesso con cui normalmente noi facciamo i conti in questo mondo. Crescere nella logica della resurrezione significa quindi crescere nella logica della libertà.

Fonte


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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