Se c’รจ un punto su cui la nostra fede si regge o cade questo punto รจ la risurrezione. Giร ai tempi di Gesรน c’era una separazione netta tra chi credeva in essa e chi no. C’รจ perรฒ anche da dire che anche tra quelli che ci credono ai giorni nostri, qualcuno si รจ fatto un’idea sbagliata confondendo la risurrezione con una qualche forma di reincarnazione, o rivitalizzazione di un cadavere.
La risurrezione รจ un fatto che sfugge dall’essere descritto nella sua totalitร . Di certo perรฒ sappiamo che รจ il dono di una vita concreta, in un corpo concreto, liberato perรฒ dalla dittatura del peccato e della morte. Nessuno puรฒ spiegare questo mistero perchรฉ come tutti i misteri al massimo si puรฒ farne esperienza. Ma la pagina del Vangelo di oggi getta un po’ di luce su di esso. Innanzitutto non si puรฒ comprendere nulla della risurrezione se la si concepisce come la stessa vita che c’รจ qui.
Un seme ha una vita, ma quando muore (germoglia) diventa un albero che รจ anch’esso vita, รจ vita che viene dal seme, ma nessuno si sognerebbe di dire che รจ come prima, poichรฉ invece รจ radicalmente diverso. Allo stesso modo pensare la risurrezione con le stesse logiche di possesso e di limite con cui ci viviamo la vita qui, significherebbe non comprendere nulla della vita donata nella risurrezione.
Gesรน smonta cosรฌ la tesi di quella donna che sposata con sette fratelli e vedendoli morire uno ad uno non si troverร nella contraddizione di non sapere a chi appartiene quando tutti risorgeranno, perchรฉ quella donna non รจ un oggetto, e nessuno puรฒ possederla, specialmente nella logica del regno di Dio che รจ una logica di strutturale e radicale libertร . ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell ‘altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie nรฉ marito; e nemmeno possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dioยป.
Ma questo non lo si comprende se non a patto di aprire e non chiudere la mente.
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Commento di don Luigi Maria Epicoco.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20, 27-40
In quel tempo, si avvicinarono a Gesรน alcuni sadducรจi – i quali dicono che non c’รจ risurrezione – e gli posero questa domanda: ยซMaestro, Mosรจ ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma รจ senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morรฌ senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e cosรฌ tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morรฌ anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarร moglie? Poichรฉ tutti e sette l’hanno avuta in moglieยป. Gesรน rispose loro: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป. Dissero allora alcuni scribi: ยซMaestro, hai parlato beneยป. E non osavano piรน rivolgergli alcuna domanda.
Parola del Signore