Non abbiamo certamente bisogno del dono della fede per accorgerci di come la vita a volte opera dei tagli drastici che ci segnano in maniera indelebile. La grande domanda che dobbiamo porci perรฒ รจ quanto peso essi hanno nella nostra esistenza.
Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 23 Luglio 2024” su Spreaker.Il Vangelo di oggi sembra voler rispondere proprio a questa domanda:
โIo sono la vera vite e il Padre mio รจ il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน fruttoโ.
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Gesรน sembra dire che non cโรจ un modo per evitare โi tagliโ; la fede non รจ un portafortuna che ci tiene lontani dalle sventure della vita. Lโesperienza della fede รจ poter vivere โun taglioโ con una finalitร piรน grande: diventare piรน fecondi di quanto eravamo prima.
Infatti certe volte prima di alcune cose che ci sono accadute vivevamo di apparenza, dando importanza a cose futili, ma dopo alcune esperienze forti e molto spesso drammatiche abbiamo smesso di dare importanza a certe cose inutili e abbiamo cominciato a vivere per ciรฒ che conta.
Certamente questo non รจ un meccanismo automatico: non basta soffrire per un taglio per dire che ciรฒ porta un miglioramento. Delle volte certe cose ci portano a sperimentare unโautentica morte interiore perchรฉ non abbiamo nessun vero valido motivo per cui vivere.
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Incontrare Cristo significa incontrare un fondamento abbastanza grande da poter trasformare una perdita in una potatura. Ma anche questo รจ dono, non tecnica. E i doni si possono chiedere e attendere con molta umiltร .
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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