HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 23 Luglio 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 23 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 15,1-8

Non abbiamo certamente bisogno del dono della fede per accorgerci di come la vita a volte opera dei tagli drastici che ci segnano in maniera indelebile. La grande domanda che dobbiamo porci perรฒ รจ quanto peso essi hanno nella nostra esistenza.

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Il Vangelo di oggi sembra voler rispondere proprio a questa domanda:

โ€œIo sono la vera vite e il Padre mio รจ il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน fruttoโ€.

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Gesรน sembra dire che non cโ€™รจ un modo per evitare โ€œi tagliโ€; la fede non รจ un portafortuna che ci tiene lontani dalle sventure della vita. Lโ€™esperienza della fede รจ poter vivere โ€œun taglioโ€ con una finalitร  piรน grande: diventare piรน fecondi di quanto eravamo prima.

Infatti certe volte prima di alcune cose che ci sono accadute vivevamo di apparenza, dando importanza a cose futili, ma dopo alcune esperienze forti e molto spesso drammatiche abbiamo smesso di dare importanza a certe cose inutili e abbiamo cominciato a vivere per ciรฒ che conta.

Certamente questo non รจ un meccanismo automatico: non basta soffrire per un taglio per dire che ciรฒ porta un miglioramento. Delle volte certe cose ci portano a sperimentare unโ€™autentica morte interiore perchรฉ non abbiamo nessun vero valido motivo per cui vivere.

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Incontrare Cristo significa incontrare un fondamento abbastanza grande da poter trasformare una perdita in una potatura. Ma anche questo รจ dono, non tecnica. E i doni si possono chiedere e attendere con molta umiltร .

Fonte


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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