Tre cose Gesรน ci dona nel Vangelo di oggi: la veritร su se stesso,
โIl Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giornoโ.
Poi la condizione che rende un discepolo tale:
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โSe qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi seguaโ.
E il metodo che rende possibile la salvezza vera della nostra vita:
โChi vorrร salvare la propria vita, la perderร , ma chi perderร la propria vita per me, la salverร โ.
Tutti coloro che quindi cercano unโesperienza di fede per mettersi al sicuro in realtร dovrebbero meditare molto sul Vangelo di oggi che ci dice esattamente il contrario. Lโesperienza di un credente รจ unโesperienza di realismo disarmante. Se normalmente noi nascondiamo la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi, essere cristiani significa spalancare gli occhi con realismo sulla vita, su noi stessi, su ciรฒ che dobbiamo affrontare.
ร proprio da questo disincanto che puรฒ davvero iniziare la santitร . Infatti finchรฉ non ci scontriamo con i nostri limiti, con il male presente nel mondo, con la fatica di vivere controcorrente rispetto alla mentalitร comune, abbiamo della fede solo una visione edulcorata. Ma Gesรน ci dice questo affinchรฉ nessuno si spaventi, o si scoraggi.
Sapere infatti in maniera preventiva la fatica che ci aspetta non ci fa rimanere male quando essa si presenta, e ci aiuta ad andare avanti sapendo che al fondo di quella fatica cโรจ davvero un motivo per cui ne รจ valsa la pena.
Commento al brano del Vangelo di: Lc 9,22-25
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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