don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 22 Giugno 2021 – Mt 7, 6.12-14

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


Leggi il brano del Vangelo di † Mt 7,6.12-14

Alcune espressioni del Vangelo sembrano eccessive ma in realtà nascondono il peso specifico che noi solitamente non sappiamo dare alle cose:

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“Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”.

L’amore vero sa fare discernimento. Non è un buonismo di basso costo. Certe volte pur di sentirci buoni distribuiamo “cose buone” senza pensare se chi abbiamo di fronte è capace di reggerne il peso o sa dare la giusta importanza a ciò che gli stiamo dando. Siamo chiamati ad amare, cioè siamo chiamati a dare cose “sante”, ma non senza criterio ma prendendo sul serio chi abbiamo di fronte perché ciò che conta non è solo dare, ma fare in modo che ciò che si sta dando possa davvero arrivare al cuore delle persone.

Non bisogna però dimenticare che agli occhi del mondo chi ama appare sempre come “uno spreco”. I santi, i più delle volte, sono stati percepiti dal mondo come uno “spreco”. Molti di loro hanno consumato la loro vita rinunciando a realizzare una gloria personale. Molti di loro hanno detto di no a chi gli ha offerto il mondo intero pur di non perdere se stessi e ciò che più stava loro a cuore, cioè Cristo.

Prima di essere ammirati sono stati dileggiati, derisi, compatiti, giudicati, fatti fuori. Per questo il Vangelo ci ricorda che la strada che conduce alla vita è stretta, e bisogna abbassarsi, spogliarsi, farsi piccoli per potervi passare:

“quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!”.

Si, perché delle volte il problema non è solo entrarvi ma trovarla. In questo senso anche la fede cristiana non è mai un fenomeno di massa, perché di massa può esserlo solo una performance religiosa, ma la vera fede solitamente decima le folle e fa emergere solo chi è disposto davvero a credere.

Infatti sotto la croce non c’erano le folle ma solo uno sparuto gruppo di donne, tra cui Maria e un solo discepolo, Giovanni.