HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 22 Gennaio 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 22 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 3, 22-30

Se vogliamo denigrare qualcuno, una delle maniere più efficaci è quella di mettergli addosso un’etichetta di male: “E’ un demonio”.

Da quel momento in poi, tutto quello che quella persona dirà e farà sarà visto e interpretato con pregiudizio. È il medesimo tentativo che tentano di fare gli scribi, nel vangelo di oggi, nei confronti di Gesù:

«Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni».

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Ma Gesù, con una logica stringente, smonta pezzo per pezzo il pregiudizio degli scribi che invece di accettare l’evidenza dei fatti, ne danno una rilettura malevola:

“Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire”.

In questo modo Gesù non ci dice solo in che modo si regge il male, ma anche in che modo si regge anche il bene. Così se da una parte il male è una sorta di criminalità organizzata, e la sua forza è proprio nella sua organizzazione di male, allo stesso tempo possiamo dire che il bene per reggersi ha bisogno di una medesima organizzazione e unità. Una sorta di santità organizzata.

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Il segreto di una “casa in piedi” è nell’unità delle diverse strutture. Se il male per essere male deve agire unito, allo stesso modo possiamo dire che il bene per essere bene ha bisogno di unità. Il peggio che possa capitarci è infatti la divisione, e una delle maniere che il male ha di rovinare il bene è proprio quello di far entrare la divisione.

Così si distruggono famiglie, amicizie, comunità, ambienti, associazioni, situazioni. Se persino il male deve avere l’accortezza di difendere l’unità, dovremmo domandarci se la cosa che da cui bisogna più difenderci non sia forse la divisione. Il peccato contro lo Spirito è negare l’evidenza delle cose pur di non accoglierle.

È tagliarsi fuori da soli dall’amore che salva. E introdurre così una crepa nell’unità.

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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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