

La festa della cattedra di Pietro non poteva avere un Vangelo diverso da quello di oggi:
โChi dice la gente che io sia?โ.
I discepoli gli danno tutte le risposte che avevano appreso dalle folle:
โun profeta, un grande maestro, un uomo onesto, la reincarnazione di Elia, Giovanni Battista sotto mentite spoglieโฆโ
insomma, considerazioni abbastanza lusinghiere. Ma ciรฒ che sta a cuore a Gesรน รจ sapere in quale di quelle caselle i discepoli lo avevano collocato:
โe voi chi dite che io sia?โ.
Eโ Pietro che risponde a questa domanda, come un impulso interiore forte:
โTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeโ.
Che รจ come dire: โTu non sei semplicemente uno onesto, intelligente, devoto, pio, bravo. Tu sei molto di piรน. Tu sei quello che tutti, in fondo in fondo, aspettano nella vita. Lโunica cosa che โcompieโ la vita, che le dร un carattere non di provvisorietร ma di completezza. In pratica tu sei il senso sotteso a tuttoโ.
Gesรน comprende che questa intuizione non viene da Pietro ma attraverso Pietro. E in questo senso lโamore che abbiamo al Papa รจ sempre amore per ciรฒ che accade attraverso di lui. E la risposta di Gesรน a questa affermazione รจ la risposta a unโaltra domanda altrettanto urgente per il discepolo: โChi รจ davvero Pietro?โ. ร bello ricordarsi che ogni volta che entriamo dentro il mistero di Cristo in qualche maniera troviamo la risposta a ciรฒ che siamo noi. Piรน progrediamo in Lui, piรน capiamo chi siamo noi.
Questa รจ lโurgenza della fede. ร lโurgenza non di chi si aliena dal mondo, o da se stesso, ma รจ lโurgenza di chi entrando dentro il rapporto con questo Dio, capisce fondamentalmente chi รจ, perchรจ รจ nato, e perchรจ vale la pena la vita. Il nostro attaccamento a Cristo, รจ lโattaccamento a Qualcuno che risponde a quella domanda: โChi sono io veramente?โ.
Vivere senza cercare una risposta a questo interrogativo รจ un poโ come non vivere autenticamente. Ma la festa di oggi ci ricorda che non solo รจ possibile fare questa domanda, ma che esiste anche la possibilitร della risposta.