Due cose sono assolutamente sbagliate: credere che Dio si imponga alla nostra vita, e credere che comunque vada sarร un successo. Il Vangelo di oggi ne offre una retta interpretazione.
Passiamo la vita a cercare segni incontrovertibili sullโesistenza di Dio e non prendiamo sul serio le costanti proposte latenti che Egli ci fa nel nostro quotidiano. Se Dio si mostrasse attraverso la Sua Onnipotenza noi non avremmo piรน nessuna scelta.
Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 22 Agosto 2024” su Spreaker.Ecco perchรฉ manda โserviโ ad invitare, a provocare, a stimolare, a coinvolgere ciascuno di noi, perchรฉ lโandare da Lui sia una nostra scelta e non lโunica scelta possibile. Ma pare che noi abbiamo sempre una buona scusa pronta per disertare questo incontro: โho da fare; ho figli; vorrei un poโ di tempo per me; ho un sacco di problemi; la chiesa mi ha deluso; i preti sono tutti dei disgraziatiโฆ.โ, insomma una raccolta sempre scontata e sempre attuale delle mille scuse possibili di cui amiamo armarci pur di non accettare un incontro decisivo con Dio, e di conseguenza con il senso della nostra vita.
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In secondo luogo, partecipare al suo banchetto, sedere alla sua tavola, avere un rapporto con Lui non รจ come indossare un portafortuna. La strafottenza con cui tante volte crediamo, diventa la causa della nostra rovina, perchรจ pensiamo che comunque vada sarร un successo, che basta entrare โin casa del Padroneโ per dire che Lui aggiusta tutto, mentre noi continuiamo ad essere sempre gli stessi, sempre uguali nelle nostre scelte e nella nostra qualitร di vita.
Lโabito nuziale non รจ essere โbravi, buoni e belliโ, ma aver deciso di cambiare la propria vita, cosรฌ come uno dismette dei vestiti vecchi e sporchi e decide di indossarne di belli e puliti. Non si puรฒ dire di credere e non cambiare nulla della propria vita.
Credere esige delle scelte, dei cambiamenti radicali, la dismissione di ciรฒ che รจ vecchio e sporco, per far spazio a una decisione nuova. Senza questo cambio dโabito nemmeno la frequenza quotidiana ai sacramenti puรฒ salvarci, anzi anche di essi ci verrร chiesto il conto.
Commento a Luca 1, 26-38
La festa di oggi assume un significato tutto speciale per la scelta che Papa Francesco ha fatto di scegliere questo giorno mariano come il giorno in cui la Russia e lโUcraina verranno consacrati al Cuore Immacolato di Maria. La pagina dellโannunciazione che leggiamo nella liturgia รจ forse anche la chiave di lettura piรน bella di questo gesto.
Lโangelo porta a Maria un annuncio di gioia, ma questa gioia ha bisogno di essere accolta, ha bisogno dellโEccomi di Maria. ร proprio attraverso di lei che Dio entra nella storia e la salvezza diviene un fatto. Mai come oggi abbiamo bisogno che il principe della Pace, Gesรน, torni a toccare i cuori di coloro che dimenticano di essere fratelli e combattono tra di loro.
Anche quando i discepoli subirono la tragedia della passione e morte di Gesรน, hanno avuto bisogno di tempo per accogliere la buona notizia della resurrezione e ricevere il dono dello Spirito. Chi era con loro in quelle ore difficili? Chi li ha aiutati a rimettere insieme i pezzi? Maria!
Il gesto del Papa รจ la richiesta di poter fare nuovamente esperienza di essere raccolti nella comunione, consolati nelle nostre ferite, riconciliati tra di noi, pronti ad accogliere ancora una volta il dono della Pentecoste.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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