“Prendetevela con me, ma lasciate stare lo Spirito Santo! Non toccate l’Amore. Non bestemmiate l’Amore che ama”;
sembra questa la traduzione del Vangelo di oggi.
“Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato”.
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È così accorato questo appello di Gesù. In fondo questo è lo Spirito Santo: è l’Amore che il Padre ha per il Figlio; è l’Amore che il Figlio ha per il Padre. È Amore che ama. E se per noi l’amore scorre sulla linea dei sentimenti, in Dio questo Amore è Qualcuno, non semplicemente un feeling tra due persone. La Terza Persona della Trinità è Amore in azione.
Molte volte la gente mi domanda di spiegargli in cosa consiste la bestemmia contro lo Spirito Santo: è stare davanti alla Luce e rimanere ostinatamente con gli occhi chiusi. Quel buio scelto deliberatamente da me non può essermi perdonato perché la misericordia di Dio non può costringermi ad aprire per forza gli occhi. Dio non può salvarci per forza; dove sarebbe la nostra libertà?
Dove sarebbe l’amore? Non si può perdonare uno che non accetta di essere perdonato. Non si riesce ad amare uno che rifiuta di essere amato. Tagliarsi deliberatamente fuori dalla bellezza, dalla bontà, dall’amore è ciò che non può essere raggiunto da niente che salvi. È questo il messaggio scandaloso del Vangelo di oggi: Dio che può tutto, sceglie di limitare la sua onnipotenza per lasciare a noi uno spazio di libertà talmente decisivo che è privo persino del suo stesso perdono.
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Ciò non significa che abbiamo il potere di impedirgli di amarci. Dio ha dichiarato amore eterno a noi, ma possiamo vivere (e morire) come se tutto questo non esistesse realmente. Se tu stai affogando e qualcuno ti lancia un salvagente ma decidi di ignorarlo, certamente morirai, ma di quella morte non devi domandare conto a nessun altro se non a te stesso.
Quel salvagente in un mare in tempesta è l’amore di Dio, lo Spirito Santo. Non afferrarlo, e non lasciarsi afferrare è imperdonabile.
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Autore: don Luigi Maria Epicoco