AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
PAGINA FACEBOOK
Finché Gesù fa discorsi di bontà, verità, giustizia credo che tutti ci troviamo d’accordo. Ma la cosa più sconvolgente del messaggio cristiano non è nel semplice buon senso di un uomo che funziona innanzitutto nella sua umanità.
La cosa che cambia completamente le carte in tavola rispetto a qualunque altra proposta religiosa sta nella richiesta di rinunciare al meccanismo di “azione-reazione” che tutti ci portiamo dentro: “Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica”.
- Pubblicità -
Possiamo anche accettare di comportarci bene con chi si comporta bene. Al massimo possiamo tollerare chi ci fa del male non rispondendo con la stessa moneta. Ma “amare i nemici” è una richiesta troppo alta, troppo esigente. A leggerlo l’effetto è quello delle esagerazioni retoriche di chi vuole rendere un’idea e usa un’immagine assurda. Ma noi sappiamo bene che Gesù non stava esagerando, ma stava esattamente chiedendo questo ai suoi discepoli.
Noi siamo abituati troppo a fare del vangelo una lettura romantica, simbolica, teorica astratta. Ma se cominciassimo invece a prendere il vangelo in parola ci accorgeremmo di come il cristianesimo non può essere un facile buonismo da quattro soldi, bensì un rivoluzionario modo di vivere, amare, scegliere.
“Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.
Usare misericordia, smettere di giudicare, smettere di condannare, perdonare, questi verbi usati da Gesù non ci lasciano scampo. Il cristianesimo si regge o crolla esattamente su ciò. Il resto è un modo per perdere tempo.