don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 20 Dicembre 2021

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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Gioia e compagnia si mescolano nel Vangelo dell’annunciazione. Sapere che Dio è dalla tua parte non ti mette al sicuro dai problemi ma certamente non ti fa perdere la gioia necessaria per affrontare le difficoltà.

Noi non ci “rallegriamo” perché abbiamo una vita facile ma perché non siamo soli in questa vita difficile che dobbiamo vivere. E’ la solitudine il vero male dove si consumano le nostre speranze. Sentirsi soli rovina anche le cose belle. Per questo il male cerca di operare divisione e isolamenti intorno a noi.

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Maria stessa intuisce il rischio di quella chiamata e ne prova una vertigine di paura. Ma la paura la si vince solo con la fiducia, con quel salto apparentemente incosciente che ti fa dire di Si alla realtà che hai davanti senza trovare vie di fuga. Il primo miracolo di Maria è non essere scappata.

La sua prima e vera santità sta in una parola che dice presenza vera: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». La sua è la risposta di chi non ha niente ma rischia tutto. Gesù viene al mondo per la consapevole incoscienza di questa donna, che non comprende tutto e subito ma dice Si a ciò che gli viene posto dinnanzi da vivere.

Ogni giorno nel nostro quotidiano Dio continua a domandarci qualcosa. Ogni giorno Dio si fa mendicante del nostro Si. È così che Cristo continua a venire al mondo. Non ci spiega quasi mai i perché, perché quelli potremmo conoscerli alla fine del viaggio quando guardando indietro scopriremo quel filo rosso che attraversava tutta la nostra vita.

Ma quando si è dentro la vita si può solo tessere questo filo, come un fiume carsico che non sai dove scorre, e per quale direzione va. Dire “eccomi” significa fidarsi del padrone del fiume, della consapevolezza che ogni fiume va finire sempre nel mare. Per noi il mare è la Sua Misericordia. Tutta la nostra vita, contorta o meno, finirà in un mare di Misericordia.

Questo ci aiuta a non indietreggiare, a chiedere come si può dare il meglio anche in assenza di perché.