“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”.
Rimanere nell’amore è forse il programma di tutta una vita. Infatti credo ognuno di noi fa esperienza di come la vita divenga impossibile quando si è fuori dall’amore. Ogni volta che non ci sentiamo amati tutto perde gusto anche la cosa più bella, più scintillante, più ambita.
Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 2 Maggio 2024” su Spreaker.È l’amore che dà colore e significato alla vita. Rimanere nell’amore è ciò che rende la vita degna, e Gesù non si limita semplicemente a ricordarcelo ma a offrirci il suo stesso amore come il luogo vero in cui rimanere. La domanda allora sorge spontanea: come si fa a rimanere nel suo amore?
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“Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”.
Solo quando rimaniamo nei suoi comandamenti possiamo dire anche di amarlo. E questo non va frainteso come una condizione etico o moralistica. Osservare i comandamenti significa prendere sul serio ciò che il Signore ci dice e ci indica come bene.
Quale amore può essere chiamato tale se la parola dell’amato non è mai presa sul serio? Se tu ami qualcuno allora ciò che quel qualcuno dice per te conta, ha un peso, è decisivo. Se la parola di chi dici di amare non è decisiva, allora significa che non c’è amore.
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Oggi dovremmo domandarci quanto peso diamo alle parole di chi ci ama, e a partire da ciò dobbiamo altresì chiederci quanto peso diamo alla parola del Vangelo? Leggere il Vangelo e provare a metterlo in pratica è la condizione vera dell’amore a Cristo, ma molto spesso noi cristiani, e cattolici soprattutto, non sappiamo nemmeno come è fatto il Vangelo, tolto qualche scampolo ascoltato di sfuggita in qualche liturgia.
Sarebbe un buon proposito per oggi dare peso alla Parola di Gesù e cercare di metterla in pratica. In questo sforzo si rimane con i piedi fermi nel suo amore. E da cosa ti accorgi che ciò è vero? Dalla gioia:
“Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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