Il brano del vangelo di Luca di oggi mi crea sempre molto imbarazzo. Forse esso nasce dalla mia difficoltร ad accettare il pianto come uno degli alfabeti piรน importanti della vita, e soprattutto della vita spirituale.
Sento sempre molto imbarazzo a piangere anche quando sono solo, e per questo mi sento a disagio a contemplare il pianto di Gesรน nei versetti del vangelo: โQuando fu vicino, alla vista della cittร , pianse su di essa, dicendo: Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai รจ stata nascosta ai tuoi occhiโ.
โAvvicinarsiโ, โvedereโ e โpiangereโ sono tre verbi che ricordano la resurrezione del figlio della vedova di Naim. Quella volta Gesรน aveva asciugato le lacrime di quella madre, e questa volta รจ Egli stesso a piangere. Ma il potere delle lacrime di Cristo consiste proprio nella sua capacitร di saper asciugare le lacrime altrui.
ร Lui infatti che si carica il peso del male e del dolore, e proprio per questo mette un argine alla sofferenza di ognuno. Ma la causa del pianto di Gesรน รจ la chiusura di Gerusalemme. Lโunica cosa che fa soffrire davvero lโAmore รจ quando qualcuno non accetta di essere amato. Gesรน รจ lโAmore non amato.
Consolare Gesรน significa accettare di essere amati da Lui. Gerusalemme rappresenta la chiusura piรน totale, lโio che vuole fare fuori tutto ciรฒ che gli impedisce di essere al centro. Ma chi vive cosรฌ รจ condannato alla triste profezia che Gesรน pronuncia: โGiorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perchรฉ non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitataโ.
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Chi non si lascia amare si sente sempre accerchiato, stretto, in pericolo. Chi vive con lโautosufficienza del proprio io considera tutto e tutti nemici. E proprio questo stato di costante difensiva alla fine ci distrugge dโansia e angoscia.
Eppure basterebbe lasciarsi amare, e tutto ritornerebbe a splendere.