don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 19 Giugno 2021 – Mt 6, 24-34

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


Leggi il brano del Vangelo di † Mt 6, 24-34

“Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”.

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È così radicale questa considerazione che si può rischiare di cadere in qualche fraintendimento. Il problema infatti non è la ricchezza, cioè ciò che abbiamo, ma è far diventare ciò che abbiamo il senso della nostra vita. Solo Dio può dare senso alla vita, le cose invece ci illudono, riempiono ma non saziano ciò di cui il cuore ha veramente bisogno. Allo stesso tempo sembrano così ovvie le parole di Gesù del Vangelo di oggi che ci sentiamo un po’ stupidi a vivere diversamente:

“Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?”.

Eppure il verbo esistenziale più diffuso e popolare tra di noi è il verbo “preoccuparsi”. Chi si preoccupa è uno che vive sempre un passo in avanti rispetto la vita e quindi non ha tempo di gustare la vita. Chi si preoccupa è uno che vive con l’ansia di cosa dovrà accadere e non con la gratitudine di ciò che accade. Dovremmo imparare un po’ tutti a “occuparci” e a non a “preoccuparci”.

Dovremmo tornare tutti un po’ alla realtà e al presente. Chi si preoccupa non vede più il volto della moglie o del marito, dei figli o degli amici, del cielo azzurro o della splendente pioggia d’estate. Chi si preoccupa vede solo problemi da risolvere e non cose per cui comunque arrivare a sera grati. Chi si preoccupa non ha tempo di sorridere perché “la vita è una cosa seria”. È così seria che ci sono giorni in cui uno si domanda se poi valga davvero la pena vivere così. Ha ragione allora Gesù a ricordarci una cosa semplice:

“Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena”.

E ogni giorno ha la sua grazia. C’è Chi ha cura di noi in maniera costante e amorevole, perché continuiamo a vivere come se fossimo soli?