don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 19 Febbraio 2023

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La nostra natura funziona con la logica dello specchio: ad azione reazione. Non รจ facile liberarsi da questo meccanismo che invece che renderci liberi ci rende solo reattivi alle scelte degli altri. Se uno si comporta bene, io mi comporto bene; se uno si comporta male, io mi comporto male. Ma la domanda che nasce spontanea รจ: chi sono davvero io? Posso solo essere lo specchio di chi ho di fronte? รˆ questo il senso delle parole di Gesรน nel Vangelo di oggi: โ€œMa io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dร  uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altraโ€.

Porgere lโ€™altra guancia non รจ segno di debolezza ma di liberazione. Solo chi ha il coraggio di non reagire ma di fare esattamente il contrario puรฒ dirsi davvero libero. Libero รจ non chi ha innanzitutto la forza di difendersi, ma chi nonostante abbia la forza di difendersi decide di attuare una politica totalmente diversa. Il male lo si sconfigge sbaragliandolo. Porgere lโ€™altra guancia รจ un atto straordinariamente stupefacente. In un mondo che vive delle logiche di reazione, chi fa qualcosa di diverso rompe questo circuito e fa nascere una situazione completamente nuova. Lโ€™invito del vangelo รจ chiaro: se vuoi vincere il male non usare le sue stesse armi. Sii creativo (non cretino).

E i creativi a volte sanno incassare ma solo perchรฉ sanno aspettare il momento giusto per affondare lo scacco matto del bene. Ma tutto questo puรฒ essere possibile solo se si ricorda che lโ€™essenziale per vivere non dipende dalle circostanze, dal mondo che ci circonda, da quanto ci gira bene la vita intorno. Per un cristiano lโ€™essenziale รจ in Qualcuno. E proprio per questo nessuna circostanza avversa, ingiustizia, o male subito puรฒ mai veramente privarci di ciรฒ che conta. Perchรฉ siamo inseparabili da ciรฒ che conta. San Paolo ha parole bellissime per dire questo: โ€œChi ci separerร  dallโ€™amore di Cristo?โ€ Niente e nessuno potrร  mai separaci dallโ€™amore di Cristo che ha dato la vita per noi. Motivo per cui possiamo agire imprevedibilmente contro ogni logica solamente umana.

Cโ€™รจ una cosa che รจ piรน difficile dellโ€™amore? รˆ lโ€™amore ai nemici. Gesรน lo chiede esplicitamente nel Vangelo di oggi disarmando tutti quei cristiani che credono di rendere culto a Dio impugnando armi di ogni genere. A volte sono le pietre delle parole usate male, a volte solo le armi delle lobby, a volte sono le logiche di esclusione che ci sentiamo autorizzati ad attuare per amore di veritร . La veritร  รจ perรฒ che Gesรน ci chiede di non scendere a patti con il male ma di amare il nemico.

E amare รจ una faccenda seria che non puรฒ essere risolta con qualche parola sbiascicata nel chiuso delle nostre sagrestie verso un cielo di cui fondamentalmente non ci fidiamo. Lโ€™amore รจ sempre amore per la veritร , ma รจ anche sempre amore per il volto di chi ho accanto pur se non la pensa come me. Io odio la parola tolleranza perchรฉ ha il sapore delle solitudini accostate che tendono a ignorarsi per quieto vivere. Non credo che il Vangelo ci inviti alla tolleranza ma anzi a una grande passione. La passione per il dialogo. La passione per lโ€™uomo. La passione per il bene che vince i nemici. La passione piรน grande che รจ morire per chi si ama.

Il vero miracolo non รจ โ€œdare la vita per i propri amiciโ€ ma scoprire gli amici seppelliti sotto la montagna di difetti e distanze di cui vediamo pieni i nostri nemici. โ€œInfatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno cosรฌ anche i pubblicani?โ€. Ma noi siamo chiamati ad essere come il Padre: โ€œSiate voi dunque perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteโ€. Ma come si fa ad essere perfetti nellโ€™amore proprio noi che siamo radicalmente imperfetti? La nostra รจ una chiama in tensione, cioรจ siamo chiamati a tendere alla perfezione, pur sperimentando le cadute, i fallimenti, i limiti, le imperfezioni.

Finchรฉ avremo vita dobbiamo tendere la nostra umanitร  quando piรน possibile, esattamente come si tende la corda di un arco. Solo cosรฌ le frecce vanno lontano. Solo cosรฌ andremo anche noi lontano. Molto piรน lontano di chi invece di tendere ha mollato scegliendo la via piรน semplice. 

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La vertiginosa richiesta che Gesรน fa nel Vangelo di oggi รจ ciรฒ che potremmo definire “๐™ก๐™– ๐™™๐™ž๐™›๐™›๐™š๐™ง๐™š๐™ฃ๐™ฏ๐™– ๐™˜๐™ง๐™ž๐™จ๐™ฉ๐™ž๐™–๐™ฃ๐™–”. Amare fino al punto da non escludere dall’amore neppure i nemici non significa lasciarsi fare del male, ma significa non rimanere mai imprigionati nel loro male.
Infatti per sua natura il male produce male.
Per vincerlo devi fare ciรฒ che per lui รจ inaspettato, cioรจ rispondere con l’amore.
E amare non significa per forza fare gesti eclatanti, ma andare controcorrente rispetto a ciรฒ che istintivamente ci verrebbe da fare.
Delle volte anche solo pregare per queste persone ci salva dal restare imprigionati dal rancore nei loro confronti. Un Ave Maria per loro paradossalmente รจ piรน potente di qualunque altra reazione difensiva ci verrebbe in mente da mettere in campo. Porgere l’altra guancia quindi non รจ subire ma vincere, perchรจ il male quando non suscita male ha perduto la sua partita.


Commento al brano del Vangelo di: Mt 5, 38-48
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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