Catechesi di Don Luigi Maria Epicoco dove riflette sul significato del Sabato Santo, il giorno tra la morte e la resurrezione di Gesรน. Epicoco sottolinea come questo silenzio non sia assenza di speranza, ma unโattesa carica di significato.
Attraverso episodi evangelici e figure come San Pio, esplora segni di speranza nascosti nel dolore, quali lโaiuto disinteressato, la compassione, lโincontro personale, la trasformazione del dolore e lโamore gratuito. Don Luigi incoraggia a riconoscere questi momenti di luce anche nelle oscuritร della vita, ricordando che la Pasqua รจ un evento inatteso che irrompe nella realtร . Invece di rassegnazione, il Sabato Santo deve essere vissuto come vigile attesa della vittoria sulla morte, invitando a guardare oltre la sofferenza per scoprire la speranza.
ASCOLTA UNโALTRA MEDITAZIONE DI DON LUIGI
Incontro tenuto da don Luigi presso il Convento dei Padri Cappuccini a SantโElia a Pianisi (CB), il 28 marzo 2025.
Trascrizione del video.
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Sabato Santo, il silenzio e la speranza โ Don Luigi Maria Epicoco
Innanzitutto, grazie, grazie di cuore. Sono io ad essere grato per tanti motivi. Uno lo voglio dire in maniera esplicita: รจ vero, รจ da tanti anni che cโรจ questo tentativo di invitarmi a venire qui a SantโElia a Pianisi, e devo dirvi la veritร che, purtroppo, il fatto di avere tanti impegni mi ha impedito di venir prima, ma avevo un grandissimo desiderio di venire qui.
Perchรฉ? Perchรฉ io vengo qui non come il relatore di una serata, vengo qui come un pellegrino per quel legame profondissimo che mi unisce a San Pio da Pietrelcina. Sapere che qui lui cโรจ stato, che qui ci sono stati degli anni decisivi della sua vita, della sua formazione, trasforma questo luogo per me in un luogo del cuore, cioรจ in un luogo che avevo tanto desiderio di visitare fisicamente.
Quindi sono qui, innanzitutto, come un pellegrino che viene a toccare la reliquia di questi luoghi per me davvero santi, e poi perchรฉ questo รจ anche il luogo di Padre Raffaele, che anche questa รจ stata una figura forse piรน sconosciuta, ovviamente, rispetto a San Pio, perรฒ รจ un poโ la memoria di dire ad alta voce che anche i santi hanno i loro santi, e Padre Raffaele รจ quella figura, una delle figure di riferimento nella santitร di San Pio. Non conosco nulla di lui se non per riflesso di gratitudine di quello che San Pio ci ha lasciato proprio di questa figura.
Allora immaginavo che deve essere un luogo speciale SantโElia Pianisi se cโรจ questa concentrazione di santitร . Questa sera, permettetemi di dedicare queste parole che sto per pronunciare, che saranno una meditazione su quelli che sono le ultime ore di vita di Gesรน, per immergerci in quel silenzio benedetto del Sabato Santo che ci spalanca davanti a noi la Pasqua, di dedicare queste parole proprio a San Pio e a Padre Raffaele. Chiedo la loro intercessione affinchรฉ queste parole possano essere parole vere e che possano risultare utili, soprattutto di incoraggiamento e di consolazione a ciascuno di noi, perchรฉ io personalmente non ho niente di interessante da raccontarvi.
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Il sรฌ, e questa sera vorrei che fosse proprio il Vangelo il protagonista. Anche perchรฉ, vedete, quello che voi fate ormai ogni anno, che รจ la rappresentazione della passione del Signore, รจ un gesto di evangelizzazione straordinario. La persona umana non รจ fatta soltanto di testa e di ragionamenti; รจ qualcosa di molto piรน complesso. Quando tu ami qualcuno, non lo ami solo con la testa, lo ami con il tuo corpo, lo ami con il tuo cuore, cโรจ una partecipazione totale della persona nellโamore.
Allora, se il Vangelo รจ semplicemente un libro che noi leggiamo, dei ragionamenti che mandiamo a memoria, รจ troppo poco. Questo Vangelo, quando lo traduciamo, lo rendiamo visibile, oserei dire che voi riuscite a renderlo palpabile, soprattutto il cuore del Vangelo, ciรฒ che rappresenta il punto di redenzione per ciascuno di noi: la passione di Cristo.
Voi fate qualcosa di estremamente prezioso che non puรฒ essere semplicemente annoverato nel folklorismo o in una tradizione di un paese. Invece, qui si gioca il meglio di tutto il cristianesimo, perchรฉ i cristiani sono quelli che tentano di raccontare il Vangelo, di dire il Vangelo cosรฌ come possono, con i mezzi che possono, con gli alfabeti che hanno.
Io incoraggio moltissimo a non lasciare questa tradizione, nรฉ allo stesso tempo di farla diventare semplicemente qualcosa da fare o un evento, no, che ha di cristiano magari la parte superficiale, ma forse rischia a volte di perdere la parte piรน profonda. Se ogni anno sentite lโesigenza di fermarvi a riflettere, di sentire una catechesi, una meditazione su questi temi che poi voi rappresentate, significa che avete anche voi il desiderio di non sprecare questa occasione e di conservarla sempre come qualcosa che non รจ solo utile per chi vi vede, ma soprattutto per chi partecipa e mette se stesso in gioco in quel racconto e in quella rappresentazione.
Quindi ringrazio anche lโassociazione culturale che custodisce tutto questo e lo mantiene vivo negli anni, portando anche la testimonianza di cambiamenti, di evoluzioni. Anche rispetto a questo, ci vuole tanto coraggio, perchรฉ รจ piรน facile ripetere semplicemente ciรฒ che cโรจ. Cambiare, crescere e diventare ancora piรน capaci di dire quello che vogliamo dire, anche questo implica grande coraggio.
Il cuore del Vangelo: Passione, Morte e Resurrezione
Ma veniamo a noi. Io credo che tra le pagine piรน belle del Vangelo ci siano assolutamente questi racconti che noi conosciamo come i racconti della passione di Gesรน: passione, morte e resurrezione. Voi dovete sapere che i Vangeli nascono innanzitutto per raccontarci queste tre tappe. Questo รจ il cuore del Vangelo.
Tutto il resto che noi siamo abituati a leggere nel Vangelo โ persino lโinfanzia di Gesรน, come nei Vangeli di Matteo e Luca โ potremmo dire che รจ un โdi piรนโ che si aggiunge al cuore. Ma se noi togliessimo i racconti dellโinfanzia, i miracoli, i segni, se dovessimo condensare tutta lโesperienza di Cristo, dovremmo dire che il cuore della sua vicenda umana รจ la sua passione, morte e resurrezione.
Noi cristiani lo abbiamo capito talmente bene che durante la Settimana Santa, e soprattutto durante il Triduo Pasquale, rallentiamo le ultime ore di vita di Gesรน per poter gustare fino in fondo quello che accade. Nella vita concreta di Gesรน, tutto รจ accaduto in un manipolo di ore, ma noi in quei giorni dilatiamo quelle ore per assaporarle passo dopo passo.
Il rischio dellโabitudine alla sofferenza
Ma cโรจ un rischio che corriamo tutte le volte che ci accostiamo a questa storia. Perchรฉ? Perchรฉ รจ una storia che racconta unโatrocitร . Per un istante, dimenticatevi della vostra fede e mettetevi davanti alla storia cosรฌ comโรจ: รจ la storia di un innocente condannato a morte, che vive tutti i livelli di sofferenza.
- Sofferenza fisica: viene picchiato, flagellato, crocifisso.
- Sofferenza psicologica: insultato dai soldati, beffeggiato, deriso persino in agonia.
- Sofferenza spirituale: il grido โDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?โ.
Immaginate di sentirvi soli, di sentire dolore, di non sentirvi capiti da nessuno e di percepire che Dio non cโรจ. ร terribile. ร il racconto di unโatrocitร .
Noi, perรฒ, possiamo abituarci a questa atrocitร , come quando guardiamo il telegiornale e vediamo scene di guerra mentre ceniamo, continuando a mangiare come se nulla fosse. Se questo accade, รจ un problema, perchรฉ significa che abbiamo perso la capacitร di lasciarci cambiare dalla sofferenza.
La domanda che dobbiamo farci รจ: ci siamo abituati a questa atrocitร ? Quando nei nostri paesi viviamo le processioni, le sacre rappresentazioni, tutto questo deve servire a ricordarci che ciรฒ che รจ accaduto รจ reale, non รจ uno spettacolo.
San Pio, ad esempio, non si limitava a vedere la Passione: la portava fisicamente su di sรฉ. La sua vita รจ stata unโimmagine vivente di quellโuomo innocente crocifisso.
La speranza nel buio: le โsoste di luceโ nella Passione
Questโanno viviamo un Giubileo dedicato alla speranza. Ma come possiamo parlare di speranza davanti a tanto dolore?
La risposta ovvia รจ: la Pasqua. Sรฌ, la nostra speranza si fonda sulla Resurrezione. Ma questa sera voglio parlarvi della speranza nascosta nellโatrocitร stessa, nel silenzio del Sabato Santo.
Perchรฉ anche nel buio piรน profondo, il Padre ha disseminato delle โsoste di luceโ. E queste soste sono molto vicine alla nostra esperienza quotidiana. Spesso, perรฒ, non le vediamo, perchรฉ il dolore attira tutta la nostra attenzione.
Esempio: se hai mal di denti, tutta la tua attenzione รจ lรฌ, non pensi al fatto che le tue mani o i tuoi piedi stanno bene. Allo stesso modo, quando soffriamo, la sofferenza diventa totalizzante. Ma se ci alleniamo, possiamo riconoscere che il male non รจ tutto.
Le cinque soste di luce nella Passione
- Simone di Cirene: lโuomo costretto a portare la croce.
- Gesรน cade, non ce la fa piรน. Un passante, Simone, viene obbligato a portare la croce.
- Il Vangelo non nasconde che Simone fu costretto: nessuno di noi ama farsi carico del dolore altrui.
- Eppure, in quel gesto forzato, cโรจ un miracolo: Simone sta aiutando il Figlio di Dio senza saperlo.
- Per noi oggi: quante volte ci sentiamo obbligati ad aiutare qualcuno (un familiare malato, un amore in difficoltร ) e vorremmo scappare? Eppure, in quel gesto, cโรจ Gesรน.
- La Veronica e il volto di Cristo
- La tradizione racconta di una donna che asciuga il volto di Gesรน.
- Perchรฉ il volto? Perchรฉ il cristianesimo non รจ aiutare i bisogni, ma incontrare le persone.
- Esempio: dare da mangiare a un povero รจ caritร , ma guardarlo negli occhi รจ incontro.
- Gesรน, anche nella sofferenza, cerca un rapporto personale: pensate allโemorroissa che lo tocca con fede.
- Le donne di Gerusalemme che piangono
- Gesรน dice loro: โNon piangete su di me, ma su voi e i vostri figliโ.
- La loro presenza รจ testimonianza di compassione.
- Il contrario? Lโindifferenza. Quante volte vediamo dolore e facciamo finta di nulla?
- Maria sotto la croce
- Una madre che vede morire il figlio. ร il dolore piรน grande.
- Eppure, Gesรน le dice: โDonna, ecco tuo figlioโ. Quel dolore diventa un nuovo inizio.
- Per noi: a volte pensiamo che la sofferenza sia la fine, ma Dio puรฒ farne unโapertura.
- Giuseppe dโArimatea e Nicodemo
- I discepoli sono fuggiti, ma questi due uomini si prendono cura del corpo di Gesรน quando non puรฒ piรน dare nulla.
- Simbolo della gratuitร : amare senza aspettarsi nulla in cambio.
Il silenzio del Sabato Santo: attesa, non rassegnazione
Tutto sembra finito. Gesรน รจ morto, sepolto. I discepoli sono nascosti per paura. Nessuno si aspetta la Resurrezione.
Eppure, proprio in quel silenzio, sta per accadere lโimprevisto. La Pasqua non รจ un evento programmato: รจ una sorpresa.
- La Maddalena va al sepolcro per ungere un cadavere, non per celebrare.
- I discepoli sono chiusi nel Cenacolo per paura, non in attesa.
Il Sabato Santo ci insegna: il silenzio non รจ rassegnazione, รจ attesa. Anche quando tutto sembra perduto, Dio sta operando.
Conclusione
Rappresentare la Passione รจ bello, ma non fermiamoci al Venerdรฌ Santo. La speranza รจ Pasqua. Per arrivarci, dobbiamo attraversare il Sabato Santo, accettando che lรฌ dove vediamo solo morte, Dio sta preparando la vita.
Grazie.