don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 18 Agosto 2021 – Mt 20,1-16

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


Spesso pensiamo che siamo irrimediabilmente in ritardo per poter fare qualunque cosa di decisivo per la nostra vita. La parabola di oggi, con i lavoratori presi a lavorare in orari più disparati, ci interroga esattamente su questo: fino a che punto possiamo sperare di dare una svolta alla nostra vita, al nostro matrimonio, al nostro lavoro, alle nostre relazioni? Non è forse vero che a volte certe cose ormai sono senza ritorno, senza possibilità di cambiamento?

Gesù ci dice che non è mai troppo tardi. Non siamo mai irreversibilmente nella condizione di poter svoltare la qualità della nostra vita. Davanti a Dio non è mai la quantità che conta ma la qualità. A volte bastano dieci minuti di vita vissuti bene a salvare un’intera vita dissipata e carica di errori.

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Agli occhi nostri, come a quella dei servi della parabola, ciò può sembrare poco giusto. Agli occhi di Dio non c’è torto ma passione per ciascuno di noi e per le nostre storie. E per amore di questo non ha paura di esporsi alle critiche dei servi della prima ora, ben sapendo che non toglie a qualcun’altro per far preferenze, ma al contrario toglie a se stesso per non lasciare nessuno senza il necessario:

“Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero un denaro per ciascuno. Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. 

Nella logica del mondo Dio sarebbe stato un imprenditore fallimentare, ma a quanto pare nonostante le nostre previsioni la sua impresa è riuscita contro ogni prognostico. Forse perchè la nostra giustizia parte da presupposti diversi dei suoi. E forse perchè l’economia di Dio ruota attorno alle persone e non al mero profitto personale. Il profitto di Dio è vederci felici. Non c’è affare migliore che quello di produrre felicità, non semplice illusione o soddisfazione a basso costo.