C’è uno strano rapporto tra i segni e la fede. Molti di noi sono convinti che la fede nasca dai segni. In realtà, questo tipo di convinzione è pericolosa per almeno un paio di motivi.
Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 17 Febbraio 2025” su Spreaker.Il primo è che se la fede dipende dai segni, allora appena finiscono i segni finisce anche la fede. E il secondo motivo è ancora più serio perché la ricerca di segni è in realtà “tentare Dio”. Infatti, se tu sei convinto che Dio è tuo Padre e ti ama, e che Gesù ha dato la vita per te, che senso ha chiedere altri segni? Se li domandi è perché, in fondo, tu non ci credi veramente.
Su questa incredulità, che molto spesso nasce dal dolore e dalle ferite della vita, il demonio costruisce i suoi ragionamenti perversi per convincerci o che Dio non esiste, oppure che, se esiste, in realtà non ci ama.
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Ecco perché Gesù non asseconda la richiesta dei farisei nel Vangelo di oggi:
“Allora vennero i farisei e incominciarono a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli, traendo un profondo sospiro, disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: non sarà dato alcun segno a questa generazione». E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò all’altra sponda”.
C’è però da dire che, proprio perché siamo amati, il Signore non ci lascia senza prove di questo amore, senza i segni di questa dedizione vera che ha nei nostri confronti. Ma questi segni sono un dono gratuito Suo e non una pretesa nostra, e molto spesso ce li concede quando ne abbiamo bisogno.
E chi conosce davvero il nostro cuore e i nostri bisogni, se non Lui? Allora lasciamo fare Lui e non ostiniamoci noi.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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