don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 16 Novembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 18,1-8

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Questo versetto del Vangelo precede il racconto della parabola della vedova insistente, parabola che Gesù racconta per ribadire la necessità di non smettere mai di pregare. Ma la vera domanda forse dovrebbe riguardare perché a un certo punto smettiamo di pregare?

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Delle volte smettiamo perché non ci vediamo esauditi. Altre volte perché abbiamo peccato e pensiamo che la nostra preghiera sia invalidata dalle nostre cadute. Altre volte smettiamo perché non avvertiamo quelle sensazioni di benessere e quelle emozioni forti che molto spesso ricerchiamo nell’esperienza spirituale. Altre volte perché siamo incostanti. Insomma, ci sono moltissime ragioni per cui smettiamo di pregare.

Gesù oggi ci dice che l’unica cosa che rende la preghiera degna è non abbandonarla mai, anche quando ci sembra che sia inutile e magari quando la nostra vita sta andando a rotoli ed essa ci sembra la cosa meno urgente da fare.

La fedeltà è la condizione di ogni vera preghiera. E alla base di questa fedeltà c’è una grande fiducia in Chi preghiamo:

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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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