

โGiunsero a Betsร ida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarloโ.
Ciรฒ che salva la fede da una deriva ideologica รจ accorgersi di tutte le volte che nel Vangelo cโรจ lโinvito allโesperienza, al tocco, piรน che alla spiegazione. Credere รจ toccare e lasciarsi toccare da Gesรน, non รจ semplicemente capire i suoi discorsi. Nel cristianesimo lโesperienza precede la teologia.
E questo รจ il caso nel cieco del Vangelo di oggi che si ritrova non solo guarito ma soprattutto si ritrova coinvolto in una dinamica di guarigione che forse รจ piรน importante della guarigione stessa. Infatti la prima cosa che fa Gesรน รจ quella di costruire con Lui una prossimitร e un cammino: โAllora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggioโ.
Essere presi per mano รจ ciรฒ che tante volte a noi manca. Ma la vita spirituale รจ lasciare che Gesรน possa prenderci per mano e condurci. Quando ci diciamo che la preghiera puรฒ cambiare la nostra vita ci riferiamo soprattutto a questo tipo di esperienza. Ma cโรจ un altro dettaglio che non va trascurato che รจ quello della gradualitร : โdopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: ยซVedi qualcosa?ยป.
Quegli, alzando gli occhi, disse: ยซVedo gli uomini, poichรฉ vedo come degli alberi che camminanoยป. Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosaโ. Sembra che la guarigione di questโuomo sia accaduta un poโ alla volta, non da un istante allโaltro. ร quello che capita molto spesso a ciascuno di noi quando ci avviciniamo alla Grazia di Cristo. Ciรฒ che ci cambia รจ qualcosa che accade con il tempo.
Se dimenticassimo questo principio di gradualitร rischieremmo di cadere in una forma di fede molto emotiva che finito lโeffetto dellโentusiasmo iniziale ci lascerebbe peggio di prima. Ad esempio non รจ semplicemente una confessione che ci risolve il dolore e le ferite che abbiamo dentro, ma una frequenza costante e matura a questo sacramento.
Non รจ un episodio di Grazia, ma una relazione di Grazia ciรฒ che fa la differenza.
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Cosa pensa la gente di me? Domanda Gesรน ai suoi discepoli. E dopo aver incassato una serie di risposte, li incalza con una domanda ancora piรน seria: e chi sono io per voi? โPietro gli rispose: ยซTu sei il Cristoยป. E impose loro severamente di non parlare di lui a nessunoโ. Che senso ha sapere la risposta giusta e non poterlo dire a nessuno?
Il vero problema perรฒ sta in un dettaglio che non si riesce a cogliere subito. Perchรฉ Gesรน non vuole che si sappia? Perchรฉ i discepoli non sono ancora pronti ad assumersi le conseguenze di quella veritร . Infatti il verbo essere รจ inscindibilmente legato al verbo fare. Se io so chi sei, so anche cosa sei chiamato a fare.
Gesรน ci prova a dirlo: โE cominciรฒ a insegnar loro che il Figlio dellโuomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. Gesรน faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarloโ. Ecco il vero problema: non puoi dire di aver davvero capito Gesรน se poi rifiuti la logica della Croce. ร il mondo che ragiona in questo modo.
ร il male che vuole instillare in noi una logica esclusivamente orizzontale, senza nessuna apertura verso lโalto. Vogliamo gli onori ma non accettiamo gli oneri: โMa egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverรฒ Pietro e gli disse: ยซLungi da me, satana! Perchรฉ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiยปโ. Che bella domanda: come pensiamo noi? Secondo Dio o secondo gli uomini?