«Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: “In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà”. I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse».
La questione del tradimento non è una faccenda indolore per Gesù. Quella ferita fatta in una relazione di amicizia e di amore è il primo colpo di sofferenza di tutta la Passione. Ma è troppo facile dire che il traditore è Giuda. Dovremmo avere il coraggio di guardarci tutti negli occhi, come fecero i discepoli, e domandarci se per caso non sta parlando di noi.
«Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: “Di’ , chi è colui a cui si riferisce?”. Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: “Signore, chi è?”».
È così che abbiamo immortalato nei secoli l’apostolo Giovanni, con la testa poggiata sul petto di Gesù.
Delle volte quando sono solo a pregare mi avvicino al tabernacolo e poggio la mia faccia su di esso. Sento il freddo del legno e del metallo e penso a quanto sia stato fortunato Giovanni nel sentire battere il cuore di Gesù. Ma anche noi siamo chiamati a un ‘intimità così, che non è quella solo dei facili sentimenti e sensazioni. È l’intimità di chi sa che Gesù troverà milioni di modi per farci entrare in intimità con Lui. Ed è così che nei momenti più impensabili, Lui si farà presente con la stessa forza con cui si concesse a Giovanni quella notte.
Una volta un ragazzo mi disse: “è possibile che io mi senta unito totalmente a lui inaspettatamente e nei posti più svariati?”. Gli ho chiesto il perché e lui mi ha risposto: “perché mi è capitato per strada, in metro, tra i banchi, nel supermercato, in aereo, a mensa, tra amici, da solo.
Quando meno lo aspettavo lui si è fatto presente con una immensa intimità”. Si, è possibile. Ma decide lui quando, dove e come. Di certo però tutti siamo chiamati alla stessa predilezione che aveva con Giovanni. Tutti, anche Giuda. Infatti fu l’ultimo a baciarlo.
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Leggi il brano del Vangelo
Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.
Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 13, 21-33.36-38
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.