“Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala”.
Sembra che il Vangelo di Giovanni voglia suggerirci una verità per tutti noi: così come Gesù non è solo nell’esperienza della Croce perché c’è sua Madre ai suoi piedi, così ognuno di noi deve ricordarsi che per vocazione, per esplicita missione di Dio, Maria è ai piedi delle nostre croci.
Contemplare quindi Maria addolorata non significa solo solidarizzare con l’atroce dolore di una madre che vede morire il proprio figlio, ma è guardare con gratitudine questa Madre che non è più solo la Madre di Gesù, ma anche la Madre nostra:
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“Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!»”.
L’atteggiamento di Giovanni diventa allora la grande lezione per tutta la Chiesa e per ogni cristiano: Maria non va lasciata in ostaggio di qualche santuario o di qualche festa di paese. Va portata in casa, nella nostra quotidianità. La gente semplice questo l’ha sempre saputo, per questo la preghiera a Lei era ciò che radunava le famiglie, ciò che infondeva coraggio, ciò a cui ricorrere nei momenti della prova.
Mi domando se oggi è per noi ancora così. Se per noi continua a realizzarsi la tenerezza di questa annotazione del Vangelo:
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“E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”.
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Se l’amore è ciò che rende la vita veramente umana, è vero anche che l’amore è un dono che rende vulnerabili. Infatti se tu ami qualcuno allora la vita di quel qualcuno nel bene o nel male ti riguarda. La sua gioia sarà la tua gioia, e il suo dolore sarà il suo dolore. È questo forse il significato che è nascosto nella festa di oggi: la Beata Vergine Maria Addolorata. Il dolore che Maria prova è la testimonianza che ama Gesù. Soffre perché non può restare indifferente davanti alla sofferenza di Suo Figlio. L’amore che ha per Lui la rende vulnerabile. Ed è qui la cosa che ci lascia senza fiato: Maria pur sperimentando questa lancinante sofferenza, non indietreggia. […] Continua a leggere qui.
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 19,25-27 oppure ✝ Lc 2,33-35
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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