La Pasqua di Maria che oggi celebriamo liturgicamente non ci dice solo del destino ultimo di questa donna che si รจ giร pienamente realizzato in lei in anima e corpo, ma ricorda a ognuno di noi che siamo chiamati alla medesima meta.
ร bello perรฒ che il Vangelo di oggi per spiegarci cosa significhi essere salvati in anima e corpo ci fa leggere il brano del Vangelo di Luca che parla della visita di Maria a Elisabetta. Sembra che la liturgia voglia suggerirci cheย il vero paradiso รจ quando cerchiamo e troviamo qualcuno che ci vuole realmente bene, e cheย il primo sintomo della resurrezione รจ la gioia.ย
La stessa gioia che fa sussultare il bambino nel grembo di Elisabetta, e che fa cantare il Magnificat a Maria. In questo senso non dobbiamo per forza aspettare di morire per sperimentare la stessa Pasqua di Maria, maย lรฌ dove noi offriamo un amore e unโaccoglienza vera allora suscitiamo quella gioia contagiosa che non solo riempie il cuore dellโaltro ma ci ritorna centuplicata anche a noi.ย
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San Tommaso diceva che โil bene รจ diffusivoโ, potremmo dirlo con un termine che va molto in voga in questo periodo: contagioso.
Allora lasciamoci contaminare dalla luce di questa festa e riprendiamo il nostro cammino sapendo che stiamo camminando verso lo stesso destino di Maria e non verso il nulla.ย
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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