Dovrebbe suscitare sospetto la parola โesaltazioneโ accanto alla parola โcroceโ. Si potrebbe pensare erroneamente che lโesaltazione della croce sia lโesaltazione della sofferenza. Ma la veritร รจ unโaltra: ciรฒ che come cristiani oggi noi celebriamo con solennitร รจ la Croce di Cristo e non una croce qualsiasi.
Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 14 Settembre 2024” su Spreaker.E quando diciamo โCroce di Cristoโ non ci riferiamo al semplice legno o ai chiodi bensรฌ al modo con cui Egli se nโรจ fatto carico. Infatti la Croce che salva รจ il dono di sรฉ. Gesรน ha dato la sua vita per ciascuno di noi realizzando in pieno ciรฒ che aveva detto:
โnessuno ha un amore piรน grande di chi dร la vita per gli amiciโ.
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Accogliere la Croce allora non significa andarsi a cercare la sofferenza, ma vivere tutto quello che la vita ci riserva (bello o brutto che sia) domandandoci se lo stiamo vivendo per amore e con la logica del dono. In questo senso un padre che si sveglia presto la mattina e va a lavorare, o una madre che fa i salti mortali per far quadrare i conti, o un malato che deve affrontare una terapia dolorosa, o una qualunque persona che vive una qualunque circostanza della vita deve chiedersi se sta vivendo quelle cose subendole o accogliendole come un modo per amare e per donare la vita.
Gesรน non รจ venuto solo a darci lโesempio ma a ricordarci che in questo particolare modo di accogliere la vita, noi non siamo soli. Lui รจ con noi, crocifisso con noi, inchiodato con noi. Non รจ lontano nei cieli ad osservare come ce la caviamo, ma รจ con noi a vivere intimamente quello che ci accade.
Ecco perchรฉ guardarlo in Croce non deve suscitare sensi di colpa, ma senso di gratitudine. Lo guardiamo e diciamo:
โhai deciso di stare con me, dalla mia parte, lรฌ dove tutti scappano. Hai offerto la tua vita perchรฉ io non fossi solo mai. Sei morto perchรฉ io possa accogliere la morte sapendo che lโhai vintaโ.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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