โGesรน disse loro: ยซIl Figlio dellโuomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerร ยป. Ed essi furono molto rattristatiโ.
Quanta delusione cโรจ normalmente quando Gesรน ci ricorda che la via della Pasqua passa inevitabilmente attraverso il venerdรฌ santo. Vorremmo sempre trovare modi per saltare la Croce, ma essa รจ la strada che Cristo ha scelto per salvarci. Abbracciare la Croce รจ il modo ordinario attraverso cui il mondo si salva.
Chi scopre questo, comprende la logica di Gesรน. Ma il vangelo di oggi ci dice anche altro raccontandoci di una diatriba venutasi a creare sulla questione delle tasse.
โยซIl vostro maestro non paga la tassa per il tempio?ยป. Rispose: ยซSรฌยป. Mentre entrava in casa, Gesรน lo prevenne dicendo: ยซChe cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?ยป. Rispose: ยซDagli estraneiยป. E Gesรน: ยซQuindi i figli sono esenti. Ma perchรฉ non si scandalizzino, vaโ al mare, getta lโamo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta dโargento. Prendila e consegnala a loro per me e per teยปโ.
ร un poโ come se Gesรน avesse preso la palla al balzo per ricordarci una veritร che non dobbiamo mai dimenticare: essere figli non comporta il pagamento di nessuna tassa. Cioรจ lโamore non deve essere comprato o meritato. Se cโรจ allora รจ gratuito, non ha bisogno di tasse.
Chi vive pensando di doversi meritare lโamore di Dio, lโamore degli altri, lโamore in generale allora vive sempre come uno schiavo. E purtroppo dentro ognuno di noi cโรจ questa concezione sbagliata dellโamore. Gesรน รจ venuto a scardinare esattamente questo tipo di meccanismi.
E il fatto che il vangelo racconti questo semplicemente per dirci che Lui non dovrebbe pagare perchรฉ figlio di Dio, non ci dice solo qualcosa di Gesรน, ma anche qualcosa di noi che siamo diventati attraverso di Lui, secondo la felice espressione di San Paolo, โfigli nel figlioโ.
โ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
Due cose ci regala la pagina del Vangelo di oggi: la prima riguarda la sinceritร con cui Gesรน dice chiaramente ai suoi discepoli che il suo destino sarร quello di morire in Croce, ma anche quello di risorgere; eppure i discepoli incassano questa informazione con tristezza, senza riuscire ad avere uno sguardo piรน profondo. Tutti davanti allโidea di una sconfitta rimaniamo attoniti e non riusciamo a sentire la totalitร dellโannuncio di Gesรน. ร come se davanti a un campo un contadino prendesse del grano per seminarlo e poi dicesse ai propri figli: โVedete figli miei, ora il seme che abbiamo seminato morirร e proprio per questo diventerร spigaโ. [โฆ] Continua a leggere qui.
โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Mt 17,22-27
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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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