โIn quel tempo, Gesรน, alzร ti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: ยซBeati voiโ.
ร cosรฌ che inizia il vangelo di oggi, e il dettaglio degli occhi di Gesรน che si soffermano sui volti dei discepoli la dice lunga sul contenuto delle stesse beatitudini. Poveri, affamati, afflitti, persone con tutte le problematiche legate alla vita, con le loro preoccupazioni, le loro disperazioni, le loro croci, i loro affanni, le loro lacrime.
Ma il Vangelo non si conclude solo sui beati, ma contiene anche un secondo elenco che inizia cosรฌ: โMa guai a voiโ. E Gesรน pare che smonti quelli che invece sono ricchi, sazi, ridenti, strafottenti. Tra i discepoli cโerano anche loro. Oppure ci รจ lecito pensare che queste due categorie di persone in realtร sono due facce della stessa medaglia, sono due modalitร che ogni discepolo di Cristo si porta dentro.
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Siamo contemporaneamente medicanti di senso, e superbi ricchi che pensano di bastare a sรฉ stessi. Siamo affamati di un valido motivo per cui vivere e allo stesso tempo siamo sazi del mondo confondendo la felicitร con la soddisfazione. Siamo persone che piangono la propria autenticitร e siamo dei cinici che ridono con strafottenza pensando che lโindifferenza ci terrร al sicuro.
Insomma, siamo lโuno e lโaltro, ma possiamo decidere noi da che parte stare: se stare dalla parte dei โbeatiโ, oppure stare dalla parte dei โguaiโ. Non รจ la vita a decidere al posto nostro. Il cristianesimo mette radice nella nostra debolezza, nelle nostre mancanze, nei nostri fallimenti ma non perchรฉ si pone come soluzione o consolazione, ma perchรฉ lโAmore di Dio sa porre fiducia lรฌ dove nessuno la riporrebbe mai, compresi noi stessi.
La beatitudine cristiana consiste nel lasciarsi amare proprio lรฌ dove ci sentiamo piรน perdenti, piรน fragili, piรน falliti. ร far entrare Dio nella nostra miseria prima ancora di risolverla. ร permettere a Dio di manifestarsi nella nostra debolezza piรน ancora che nella nostra autosufficienza. Beato non รจ chi sa tirarsi fuori dai guai da solo, ma chi si lascia tirare fuori dal Suo Amore.
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โAlzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesรน dicevaโฆโ. ร bello ricordarsi che secondo il racconto di Luca, Gesรน pronuncia la meravigliosa pagina delle beatitudini avendo davanti ai suoi occhi i volti dei suoi discepoli. Gesรน non parla in astratto ma parla avendo chiaro che รจ proprio davanti a sรฉ il povero, lโafflitto, lo sconfitto, il debole, il perseguitato, il peccatore, lโerrante, il malato, lo scoraggiato. Potrei continuare con un elenco infinito, ma era solo per rendere lโidea che Gesรน non ci chiama ad essere cristiani perchรฉ siamo immuni da tutte le cose che abbiamo appena detto, ma soprattutto perchรฉ ognuna di quelle cose riguardano ciascuno di noi da vicino. Ci scandalizziamo quando accanto alla nostra fede convive anche la nostra fragilitร . […] Continua a leggere qui.
โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Lc 6,20-26
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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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