La difficoltà più grande nel vivere cambiamenti significativi della nostra vita la sperimentiamo soprattutto a casa nostra. È questo forse il senso della famosa espressione che Gesù usa nel Vangelo di oggi e che è entrato nel linguaggio comune:
“Nessun profeta è bene accetto in patria”.
Ma constatare questa difficoltà non deve metterci solo nella condizione di subirla. La conversione a cui ci invita il Vangelo di oggi è quella di assumere un atteggiamento meno pregiudizievole con le persone che sono a noi più vicine. Il pregiudizio nasce dal fatto che pensiamo ormai di conoscere tutto di loro e ogni sfaccettatura del loro carattere, ma è proprio questa saccente convinzione che condanna questa gente a non poter mai veramente cambiare perchè i primi a non credere a questi cambiamenti siamo proprio noi.
- Pubblicità -
Oppure siamo noi ad aver fatto in prima persona questo tipo di esperienza negativa. In ogni caso il Vangelo oggi lo dice ad alta voce affinché possiamo reagire cambiando e non sdegnandoci così come accade ai contemporanei di Gesù.
“All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò”.
A volte sentire la verità è un esperienza urticante, ma guai se nessuno ce l’annunciasse.
■ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
La pagina del Vangelo di oggi registra un incontro abbastanza teso tra Gesù e i suoi compaesani. Senza troppi giri di parole Egli dice che è più facile fare del bene agli estranei che a quelli più vicini perché solitamente chi ti è vicino può ammalarsi di pregiudizio nei tuoi confronti e quindi non riesce a vedere il bene che hai da offrirgli. È una lezione immensa quella che nasce dalla famosa frase “nessun profeta è bene accetto in patria”. Sembra che il Vangelo voglia spingerci a fare un grande esame di coscienza su quanto siamo disposti a mettere in discussione i nostri pregiudizi specialmente con le persone che sono a noi più vicine. Troppe volte infatti l’incomprensione, la distanza, il risentimento diventano dei muri che separano le persone nella stessa casa, nello stesso condominio, nello stesso quartiere, nella stessa città. […] Continua a a leggere qui.
Commento al brano del Vangelo di: Lc 4,24-30
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
PAGINA FACEBOOK