La categoria che più spesso ci descrive dovrebbe essere la categoria degli incontentabili. Nella pagina del Vangelo di oggi ne abbiamo una dichiarazione esplicita da parte di Gesù:
“Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto”.
Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 13 Dicembre 2024” su Spreaker.È difficile salvare chi non si lascia coinvolgere. È come se qualcuno sta annegando, e i soccorritori gli chiedono di allungare le braccia e di farsi afferrare, ma non trovano collaborazione da parte sua.
- Pubblicità -
La pigrizia, l’indifferenza, e la mancanza di passione che tante volte alimentiamo nella nostra quotidianità, ci fa perdere l’esperienza della Grazia di Dio. Gesù è un fuoco che accende, brucia, illumina e riscalda la vita. Per questo, il primo sintomo dell’esperienza di fede è suscitare di nuovo persone appassionate.
Se il cristianesimo non aiuta le persone a tornare ad appassionarsi della loro vocazione, di ciò che fanno, di ciò che gli è dato vivere, allora quel cristianesimo è così innocuo che non porta nemmeno salvezza.
Molte volte incolpiamo le modalità con cui riceviamo il Vangelo, ma Gesù sembra smentire questo capro espiatorio:
- Pubblicità -
“È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori”.
Chi non vuole lasciarsi coinvolgere ha sempre una buona scusa per giustificare la propria inerzia, e le critiche fine a se stesse ne sono la prova.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
PAGINA FACEBOOK | CANALE TELEGRAM