


Oggi la liturgia ci fa celebrare la Festa Sacratissimo Cuore di Gesรน, e per questo il Vangelo di Giovanni ci riporta ai piedi della Croce. ร infatti lรฌ il luogo da cui possiamo intuire qualcosa dellโamore di Dio. La Croce รจ il luogo piรน buio ma allo stesso tempo il piรน luminoso secondo la logica del Vangelo. Gesรน รจ morto, e i versetti del Vangelo di oggi sembrano voler descrivere semplicemente i gesti di sgombero della scena. I soldati romani vogliono velocizzare lโoperazione e cosรฌ spezzano le gambe ai crocifissi per avvantaggiarne la morte.
โVenuti perรฒ da Gesรน e vedendo che era giร morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpรฌ il fianco con la lancia e subito ne uscรฌ sangue e acquaโ.
Accade cosรฌ che quella che doveva essere semplicemente una verifica della sua morte, diventi una finestra sul Suo Mistero. Quella trafittura ci fa affacciare sullo stesso Cuore di Cristo da cui scaturiscono โil sangue e lโacquaโ simbolo dei sacramenti. Sappiamo cosรฌ che il gesto piรน alto dellโamore di Cristo, che รจ il donare la vita per ciascuno di noi, continua ad essere visibile, presente ed efficace in quel โsangue e in quellโacquaโ che i sacramenti rendono costantemente presenti.
Soprattutto nellโEucarestia quella ferita, quel Cuore, quellโamore vivo, continua ad essere presente e in mezzo a noi. Noi siamo costantemente amati di un Amore che non รจ un amore qualunque, ma che รจ un Amore che dร la vita. Tutte le volte che ci accostiamo allโEucarestia ci accostiamo a un Amore cosรฌ, un Amore che salva perchรฉ riempie la vita di significato.
Infatti sentirsi amati fino al punto di sapere che chi ti ama รจ disposto a morire per te, riempie la tua vita di un significato che ti salva. Per questo Giovanni ci tiene ad aggiungere:
โChi ha visto ne dร testimonianzaโ.
Si puรฒ dare solo testimonianza di una cosa simile, non una spiegazione. Il Mistero dellโamore di Dio, del Suo Cuore appunto, รจ un Mistero che puรฒ essere testimoniato come fatto, e ogni ragionamento puรฒ solo fermarsi e contemplare.