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don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 10 Ottobre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 11,5-13

Qual è la paura più grande che ci assale quando preghiamo? Pensare di non essere ascoltati, di trovarci delusi e da soli, di non riuscire ad avere ciò che ci sembra essere un bene per noi.

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Quando questa paura prende il sopravvento allora la nostra preghiera diventa titubante, ansiosa, intermittente. Anzi pur di non sperimentare nessuna delusione preferiamo non chiedere nemmeno, non pregare più.

Ecco allora che nella pagina del Vangelo di oggi Gesù prende di petto questa paura che può rovinare radicalmente la nostra preghiera:

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“Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto”.

E per convincerci a far questo usa un argomento fortissimo:

“Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!”.

È un esercizio che dovremmo fare costantemente: se noi desideriamo qualcosa di buono per noi o per chi amiamo, forse Dio non ci supera forse in amore e in bontà? Noi che siamo buoni a giorni alterni, non dovremmo essere tranquilli se ciò che conta lo domandiamo a Colui che è buono sempre, e proprio per questo è chiamato “Dio fedele”?

La vera preghiera è preghiera fiduciosa, non preghiera di convincimento. La base della preghiera è l’amore, non la paura.

Fonte


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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