Quale beatitudine ci può essere nei perdenti? Ovviamente nessuna. Eppure Gesù nel Vangelo di oggi sembra dire esattamente il contrario. Non credo che sia solo provocazione ma è autenticamente rivelazione: Gesù ci rivela ciò che in apparenza è nascosto.
Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 10 Giugno 2024” su Spreaker.Ed è così che “i poveri di spirito” che normalmente vengono tacciati di essere dei bonaccioni che non hanno capito che nella vita si va avanti arrampicandosi sugli altri, sono per Gesù i veri padroni del regno.
Quelli che piangono, che hanno fame, o sono vittime di ingiustizia sono coloro che proprio perché soffrono hanno riservata una consolazione, una vittoria, una tenerezza speciale. Quelli che usano misericordia alla fine ritrovano l’amore che hanno seminato.
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Quelli che hanno il cuore pulito e che il mondo chiama ingenui, in realtà sono quelli che sanno vedere l’Essenziale invisibile agli occhi. Quelli che mettono pace perché fanno il contrario del diavolo e quindi dimostrano di essere figli di Dio. Infine:
“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi”.
Sembra che il Vangelo ci suggerisca oggi un esercizio speciale: imparare a guardare le cose da un’angolatura diversa e accorgerci che le cose non sono solo come sembrano. In fondo la fede è questo: è il dono della profondità non di una consolazione a basso costo. È il tentativo di guardare dentro le cose e non solo di giudicarle come le giudica il mondo.
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In questo senso molti ricchi alla maniera del mondo in realtà sono i più disperati di tutti, e molti poveri alla maniera del mondo sono i migliori sulla faccia della terra. La vera domanda è però dove vogliamo metterci noi: tra quelli che proprio perché mancanti possono ricevere il Signore o tra quelli che dicono di non avere bisogno di nulla? Ecco perché non è un’ovvietà dire che il Vangelo si può annunciare solo ai poveri.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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