La straordinaria pagina delle beatitudini ci aiuta a capire il grande mistero della santità cristiana. Quando pensiamo alla santità la pensiamo spesso come una forma di perfezione, e in un certo senso lo è.
Ma è la perfezione dell’amore, non la perfezione come assenza di difetti o di cadute. L’amore è perfetto quando ama. L’amore è perfetto quando tenta di amare ciò che lo circonda. I santi sono quelli che si sono sforzati di accogliere e di amare ciò che la vita gli ha messo davanti. Non sono quelli che hanno passato l’esistenza sperando di avere una vita diversa da quella che hanno avuto. Hanno accolto il segmento della loro esistenza con le sue contraddizioni, ingiustizie, potenzialità, sofferenze e gioie.
I santi hanno abitato pienamente il presente senza fughe, senza facili spiegazioni e quasi mai in maniera spocchiosa. Infatti il loro è un eroismo mite. Ed è bello pensare che Gesù declina queste beatitudini tenendo davanti agli occhi soprattutto coloro che la vita scarta, che legge come ultimi, come perdenti. La santità si insinua più facilmente lì dove la logica del mondo arretra perché vede l’esperienza del fallimento, della debolezza e non di rado dell’inutilità.
Ecco perché la chiamata alla santità è la chiamata a valorizzare quel lato della nostra vita in cui facciamo più fatica, in cui ci sperimentiamo perdenti, poveri, scartati. È un lato della nostra vita che solitamente nascondiamo, di cui abbiamo vergogna ma che se consegnato all’amore di Dio diventa il nostro vero capolavoro. Infatti i santi non sono innanzitutto coloro che fanno qualcosa, ma coloro che si lasciano fare dall’Amore di Dio.
Essi ristabiliscono il primato di Dio nella loro vita, e non si lasciano sedurre né da sé stessi, né da quello che di bello o di brutto gli sta capitando. Chi scopre questa via non ha una luce intorno alla testa, ma una luce interiore che lo fa camminare da amato anche in mezzo alle sventure.
I santi sono un popolo di affidati a cui oggi noi tutti ci affidiamo perché ci insegnino il loro stesso segreto.
Commento di don Luigi Maria Epicoco.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 1-12a
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Parola del Signore