don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 1 Dicembre 2018

“Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano intorpiditi da stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose preoccupazioni di questa vita e che quel giorno non vi venga addosso all’improvviso come un laccio”.

Quanto è grande il rischio di avere un cuore addormentato? Altissimo, perché il sonno del cuore è provocato dall’abitudine. E siccome l’abitudine ci fa sperimentare la pesantezza della vita, allora cerchiamo modi per non sentire questo peso, questo dolore, questa fatica attraverso i nostri vizi, le nostre ubriachezze.

Esse non sono solo le ubriachezze del vino, ma di tutte quelle forme di dipendenza che nascono inizialmente per farci sentire un po’ meglio ma in realtà ci condannano a stare peggio. Rapporti sbagliati, gioco d’azzardo, dipendenza da social, e le mille e una sfaccettature per “fuggire dalla realtà”.

Ma paradossalmente abbiamo anche un modo strano di esorcizzare il dolore dell’abitudine, attraverso la paranoia sulle nostre preoccupazioni, ansie, problemi. Certo, non possiamo negare che ci siano problemi che certe volte attirano completamente la nostra attenzione, ma delle volte senza rendercene conto, abbiamo bisogno dei problemi per non scontrarci mai veramente con una domanda: e se fosse responsabilità mia dell’infelicità che vivo e non dei problemi?

L’incontro con la fede e con il cristianesimo è innanzitutto un incontro che gradualmente ci ricolloca nella realtà. Usare persino la fede in Cristo o la preghiera come meccanismo di fuga, è un po’ come pervertire il cristianesimo. Gesù non è venuto per toglierci dalla fatica dell’oggi ma a liberarci dal peso che ci fa sentire molto spesso condannati alla vita che stiamo facendo.

Gesù ci ridona un protagonismo che molto spesso la vita ci toglie. E prima ci svegliamo a questo, meglio è, perché solitamente quando non lo facciamo da soli, è la vita stessa, con le sue tragedie che ci sveglia di colpo. E che si può fare quando ci si sveglia senza essere preparati?

Imparare a pregare quindi è imparare a svegliarci.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 21, 34-36
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

 

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