don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo 8 Maggio 2023

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L’amore è sempre una faccenda concreta. Amare a parole non solo conta poco ma risulta anche offensivo. L’amore è sempre una questione di fatti e non di apparenze. Gesù lo sa bene, per questo nel Vangelo di oggi lo dice esplicitamente ai discepoli:

“Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama”.

Accogliere e osservare diventano così due verbi indivisibili. Chi accoglie e non osserva è simile a uno che s’innamora di una donna ma poi non fa nulla per conquistarla, così quell’amore si trasforma in un dolore incandescente che gli brucia dentro. La fede funziona alla stessa maniera: non si può rimanere a guardare alla finestra quello che Dio fa, dobbiamo con la nostra libertà cercare di aggrapparci a Lui mettendo in atto un effetto domino dell’amore che Gesù descrive così: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. L’amore diventa così una “casa”, e non una casa qualunque, ma una “casa abitata”.

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Quando ti senti amato ti senti a casa, la persona che ti ama diventa la tua vera casa. Il suo abbraccio è meglio di un castello. La sua presenza vale più di un giardino con piscina. I suoi occhi meglio di un panorama mozzafiato. Questo promette Gesù a chi “accoglie e osserva” la sua Parola. Ma questa è una faccenda che solo lo Spirito Santo può spiegarci bene: “lui vi insegnerà ogni cosa” dice Gesù.

E l’opera dello Spirito si muove su due direzioni solitamente: ricorda e conduce. Ricorda, perché riprende sempre in una maniera sapienziale il passato, l’accaduto, il trascorso, e lo rilegge in una maniera sapienziale.

Egli riesce sempre a rileggere sapendo leggere anche tutto ciò che era contenuto fra le righe, nel non detto, nel non immediato; conduce, perché lo Spirito non si limita a rileggere in maniera sapienziale e retroattiva la vita, ma la spinge in avanti, verso il suo compimento. Verso la verità tutta intera. In questo modo ci tiene ancorati nel presente perché agisce sul passato e sul futuro.

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L’amore non può essere una parola vuota, ma per essere una parola di peso ha bisogno di qualcosa di concreto. Gesù nel Vangelo di oggi indica chiaramente ciò che riempie l’amore di peso e di affidabilità: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”. Non si può dire di amare Dio se non prendendo sul serio i suoi comandamenti. Il grande fraintendimento che però tante volte ferisce la nostra comprensione sta nel fatto che abbiamo un’impressione negativa dei comandamenti. Essi non sono delle “costrizioni”, ma sono delle modalità che allargano la vita. Se dovessimo fare un paragone con la vita fisica dovremmo dire che chi va in palestra e fa degli esercizi fisici deve compierli nel modo corretto. Un buon personal trainer ti indica il modo giusto di fare un esercizio. […] Continua a leggere il commento qui.


Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 14,21-26
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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