“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”.
Rimanere nell’amore è forse il programma di tutta una vita. Infatti credo ognuno di noi fa esperienza di come la vita divenga impossibile quando si è fuori dall’amore. Ogni volta che non ci sentiamo amati tutto perde gusto anche la cosa più bella, più scintillante, più ambita. È l’amore che dà colore e significato alla vita. Rimanere nell’amore è ciò che rende la vita degna, e Gesù non si limita semplicemente a ricordarcelo ma a offrirci il suo stesso amore come il luogo vero in cui rimanere. La domanda allora sorge spontanea: come si fa a rimanere nel suo amore?
“Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”.
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Solo quando rimaniamo nei suoi comandamenti possiamo dire anche di amarlo. E questo non va frainteso come una condizione etico o moralistica. Osservare i comandamenti significa prendere sul serio ciò che il Signore ci dice e ci indica come bene. Quale amore può essere chiamato tale se la parola dell’amato non è mai presa sul serio? Se tu ami qualcuno allora ciò che quel qualcuno dice per te conta, ha un peso, è decisivo. Se la parola di chi dici di amare non è decisiva, allora significa che non c’è amore.
Oggi dovremmo domandarci quanto peso diamo alle parole di chi ci ama, e a partire da ciò dobbiamo altresì chiederci quanto peso diamo alla parola del Vangelo? Leggere il Vangelo e provare a metterlo in pratica è la condizione vera dell’amore a Cristo, ma molto spesso noi cristiani, e cattolici soprattutto, non sappiamo nemmeno come è fatto il Vangelo, tolto qualche scampolo ascoltato di sfuggita in qualche liturgia.
Sarebbe un buon proposito per oggi dare peso alla Parola di Gesù e cercare di metterla in pratica. In questo sforzo si rimane con i piedi fermi nel suo amore. E da cosa ti accorgi che ciò è vero? Dalla gioia:
“Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
ⓘ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
Qual è lo scopo della vita cristiana? Compiacere Dio? Se così fosse ciò significherebbe trovarsi in un atteggiamento pagano. È infatti tipico del paganesimo pensare di poter compiacere una divinità per poterne poi ottenere dei benefici. Gesù nel Vangelo di oggi ci spiega chiaramente qual è il vero scopo della vita cristiana: “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. È la gioia il vero frutto della fede. Credere dovrebbe far aumentare esponenzialmente la gioia nella nostra vita. A volte, invece, sembra che la fede aumenti solo dei pericolosi sensi di colpa, o che peggio ci incastri in logiche di sottomissione che invece di spalancare la vita la restringono ancora di più. Anche nella vita cristiana c’è la strada stretta del sacrificio. […] Continua a leggere il commento qui.
Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 15,9-11
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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