don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo 1 Maggio 2023

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Qual è l’interesse che ha Gesù nell’amarci? Nessuno. Ci ama senza un utile. Ci ama e basta. La categoria di gratuità a noi assomiglia a quella di infinito e di eterno. La nostra testa è incapace di capirla fino in fondo. Eppure è così.

“In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati”.

Dobbiamo sempre diffidare molto da tutti coloro che si pongono nella nostra vita fingendosi Dio. Ovviamente quasi nessuno lo fa esplicitamente, ma solitamente ciò accade quando qualcuno vuole controllare, possedere, decidere al posto tuo, manovrare, porsi come senso della tua vita.

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A volte è qualcuno a far questo e altre volte è qualcosa come una carriera, una situazione, un successo, o peggio una paura o un’insicurezza. Solo Cristo ci ama liberandoci. Gli altri o sono “segno” di Lui oppure sono “ladri e briganti”: “Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.

E la differenza è davvero sostanziale. Cristo aumenta la tua vita, gli altri che giocano a fare Dio invece te la prosciugano. Cristo dà la vita, questi altri invece sono solo parassiti che vivono a spese della tua gioia e della tua libertà. Forse è davvero giunta l’ora di fermarsi e di capire fino in fondo chi è Dio e chi non lo è, chi ci ama e ci usa.

Fonte

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“Non è egli forse il figlio del carpentiere?”. È così che nel Vangelo di oggi Gesù viene indicato, e non è un caso se ciò lo leggiamo proprio oggi, festa di San Giuseppe Artigiano. Il legame che c’è tra Gesù e Giuseppe non è solo in termini legali (Gesù porta il cognome di Giuseppe). Potremo dire che è proprio a partire dal rapporto con Giuseppe che Gesù matura interiormente alcune immagini che diventeranno ricorrenti nella sua predicazione. Pensiamo alle parabole in cui si parla di padri, o al modo di pregare che Gesù insegna ai suoi discepoli: “Quando pregate dite ‘Padre nostro…’”. È Giuseppe colui che ha dato a Gesù un’esperienza di paternità positiva. Ma assieme all’esperienza paterna, Giuseppe ha molto probabilmente insegnato a Gesù anche a lavorare. Il lavoro è una di quelle realtà nella vita in cui si gioca molto della nostra gioia o della nostra sofferenza. […] Finisci di leggere qui.


Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 10,11-18
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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