Sforzatevi di entrare per la porta stretta!
Gesù è in cammino verso Gerusalemme, sta percorrendo con risolutezza quella via che lo porterà all’ingiusta morte di croce. A un tale che gli si avvicina e gli chiede: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?», egli risponde: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno». La vita cristiana richiede sforzo, fatica, esige «la buona battaglia della fede» (cf 1Tm 6, 12): non è una lotta contro gli uomini, bensì una battaglia che ognuno di noi combatte nel proprio cuore contro le dominanti del male e del peccato (cf Ef 6, 10-17), contro «il peccato che ci assedia» (cf Eb 12, 1), contro quelle pulsioni che sonnecchiano nelle nostre profondità, ma che sovente si destano con una prepotenza aggressiva, fino ad assumere il volto di tentazioni seducenti.
È la stessa battaglia combattuta e vinta da Gesù mediante la sua fedeltà alla parola di Dio e la sua preghiera: dalla vittoria contro le tentazioni nel deserto (cf Lc 4, 1-13) alla notte del Getsemani (cf Lc 22, 39-46) e addirittura fino alla croce (cf Lc 23, 35-39), egli vive in prima persona tale lotta, e anche in questo è la porta attraverso cui entrare nel Regno (cf Gv 10, 7)! La nostra battaglia, quindi, ha un senso e una speranza di vittoria solo se passa attraverso la relazione con Gesù. Ecco perché egli parla di un padrone di casa – il Signore – il quale può aprire o chiudere la porta: il giudizio su ciascuno di noi spetta solo a lui. Ed è un giudizio che svelerà la verità profonda della nostra vita, la realtà della nostra comunione vissuta o meno con Cristo, ossia il nostro aver amato o no gli altri come lui li ha amati (cf Gv 13, 34: 15, 12).
Ebbene, se la strada che ci fa vincere la battaglia passa attraverso la croce, ciò significa che tutte le altre strade allontanano da Dio. Pertanto saranno esclusi dall’entrare nel Regno tutti coloro che, pur partecipando al sacramento dell’Eucaristia, pur conoscendo il Vangelo, pur accostandosi ai sacramenti, vivranno una vita contro di lui, cioè contro l’Amore vero, contro l’Amore che abbraccia anche il sacrificio. Ricordiamoci le parole di Gesù: «Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete”. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”».
E per completare il discorso Gesù aggiunge una parola di grande speranza: «Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio». Ciò significa che nessuno è escluso dalla salvezza. Non vi sono privilegiati. Tutti siamo invitati ad entrare e a sederci a mensa nel regno di Dio. Però per entrare e sederci dobbiamo sforzarci ogni giorno di vivere secondo i suoi precetti, impegnarci di servirlo nella libertà e per amore, e accettare le croci che la vita ci presenta. Queste sono le uniche condizioni richieste per prendere parte al gioioso «banchetto di nozze dell’Agnello» (cf Ap 19, 9).
L’ultima affermazione di Gesù: «vi sono ultimi che saranno primi, e vi saranno primi che saranno ultimi», ci mette in guardia e ci invita a non ragionare secondo criteri mondani o superficiali. Non dimentichiamo ciò che scriveva sant’Agostino: «Nell’ultimo giorno molti che si ritenevano dentro si scopriranno fuori, mentre molti che pensavano di essere fuori saranno trovati dentro».
Chiediamo a Dio Padre onnipotente che ci aiuti a rispondere con fedeltà operosa alla sua chiamata e a entrare per la porta stretta della croce nel suo Regno.
Don Lucio D’Abbraccio
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Letture della
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 66,18b-21
Così dice il Signore:
«Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Salmo 116 (117)
R. Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. R.
Seconda Lettura
Il Signore corregge colui che egli ama.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,5-7.11-13
Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
Parola di Dio
Vangelo
Verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13, 22-30
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Parola del Signore