Lo Spirito Santo vi insegnerร ogni cosa
Dopo aver consegnato il comandamento nuovo (vangelo di domenica scorsa), Gesรน ha annunciato il suo esodo da questo mondo al Padre, ma ciรฒ suscita domande tra i discepoli: Pietro, Tommaso, Filippo e infine Giuda, ยซnon lโIscariotaยป, gli chiedono di spiegare meglio le sue parole (cf Gv 13, 36; 14, 22).
In particolare, la domanda di Giuda รจ quella che abita anche i nostri cuori di credenti: ยซSignore, perchรฉ tu ti manifesti a noi credenti e non ti manifesti pubblicamente al mondo, a tutti gli uomini?ยป. Anche se abbiamo fede in Gesรน, restiamo incapaci di assumere le conseguenze del nostro credere, del nostro aderire a lui, e cosรฌ ci chiediamo: perchรฉ egli non ha compiuto segni, prodigi, azioni straordinarie, in modo da convincere tutti gli uomini?
Perchรฉ ha scelto lโumiltร , la piccolezza, uno stile di voluto nascondimento? Perchรฉ non ha cercato il consenso, servendosi dei mezzi a lui disponibili per ottenere successo? Questa ottica รจ la stessa dei fratelli di Gesรน, i quali lo avevano invitato a manifestarsi al mondo, in modo da costringere gli uomini a credere in lui mediante lโevidenza dello straordinario (cf Gv 7, 4).
Ma Gesรน delude chi ragiona in questi termini, e ribadisce che ciรฒ che conta non รจ lโampiezza del ยซconsensoยป, non รจ la quantitร dei ยซconquistatiยป; no, lโimportante รจ che vi sia un rapporto personale dโamore nei confronti di Gesรน, non lโammirazione che si puรฒ nutrire per un taumaturgo, per un operatore di miracoli. Infatti lโevangelista Giovanni annota che Gesรน dice: ยซSe uno mi ama, osserverร la mia parola e il Padre mio lo amerร e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di luiยป.
Ciรฒ che รจ decisivo, quindi, รจ il rapporto di conoscenza e di amore tra il credente divenuto discepolo e Gesรน, ยซil Signore e il Maestroยป (cf Gv 13, 14): in questo modo il credente diviene addirittura dimora di Gesรน e del Padre! Ebbene, facciamo lโesame di coscienza e chiediamoci: noi amiamo realmente il Signore? Abbiamo fede in lui? Osserviamo la sua parola? Purtroppo la nostra fede รจ fragile e molte volte anzichรฉ affidarci e fidarci di Gesรน confidiamo negli uomini. La prima lettura, infatti, ci insegna che il piรน delle volte ci attacchiamo alle cose marginali, esteriori, dimenticando lโessenziale.
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Per comprendere meglio facciamo alcuni esempi: la presenza a messa. Venire in chiesa e partecipare alla santa messa รจ importante, ma piรน importante รจ la conversione della vita: dobbiamo partecipare alla celebrazione eucaristica per cambiare, per migliorare, per crescere nel Battesimo, ossia nella fede. Eppure quanti si preoccupano di adempiere al precetto di venire in chiesa, santificare le feste, ma non si preoccupano del cambiamento della vita! A che serve essere stati a messa, se siamo stati presenti come statue fredde, che non accolgono e non ricevono nessun messaggio?
La confessione: accusare i propri peccati รจ cosa buona, perchรฉ non solo riconosciamo la nostra fragilitร ma anche perchรฉ chiediamo perdono al Signore. Ciรฒ che รจ importante, dunque, nel sacramento della riconciliazione รจ sรฌ lโaccusa delle colpe, ma piรน importante รจ il pentimento del cuore. Eppure quanti credono di essersi confessati bene, solo perchรฉ hanno detto i loro peccati! Non basta! Ci vuole il pentimento sincero dei peccati affinchรฉ la confessione sia di giovamento per la nostra anima.
La comunione: ricevere il Corpo di Cristo รจ importante, ma se noi ci nutriamo del santissimo Corpo del Signore e il nostro cuore รจ chiuso allโamore, alla caritร , a cosa serve fare la comunione? Se nel nostro cuore cโรจ superbia, arroganza, rancore, cattiveria, con quale stato dโanimo ci nutriamo del Corpo di Cristo? Questi esempi ci devono far riflettere ad essere vigilanti, attenti e pronti a verificare continuamente la nostra vita cristiana.
Perรฒ, se da una parte sentiamo il peso della nostra fragilitร , dallโaltra Cristo ci conforta con la certezza di una presenza: ยซIl Parร clito, lo Spirito Santo che il Padre manderร nel mio nome, lui vi insegnerร ogni cosa e vi ricorderร tutto ciรฒ che vi ho dettoยป. Ciรฒ significa che durante lโassenza fisica del Signore dovuta al suo dimorare presso il Padre, vi รจ da parte dellโOnnipotente stesso un grande dono: lo Spirito Santo, colui che ha funzione di Consolatore, di difensore, di ยซchiamato accantoยป al credente.
Lo Spirito ricorda tutto ciรฒ che Gesรน ha detto e fatto, rendendolo presente nella sua comunitร e svolgendo la funzione di ยซMaestro interioreยป – come lo chiama santโAgostino – capace di illuminare e guidare la vita di ogni cristiano. Nel corso della vita terrena di Gesรน, i discepoli avevano il suo insegnamento diretto, ma spesso non lo capivano perchรฉ il loro cuore non era in grado di accogliere le sue parole.
Ma quando lo Spirito sarร presente nel cuore dei discepoli, allora scomparirร il ยซcuore induritoยป (cf Mc 16, 14), perchรฉ il Maestro interiore renderร ยซil cuore capace di ascoltoยป (cf 1Re 3, 9), renderร il cristiano, il credente, capace di realizzare le parole di Gesรน.
Il cristiano, dunque, non รจ mai solo, ma grazie allo Spirito Santo รจ dimora, casa, tempio della Presenza di Dio (cf 1Cor 3, 16; 6, 19). ร lo Spirito Santo che ci rende consapevoli del dono lasciatoci da Gesรน: la sua pace: ยซVi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dร il mondo, io la do a voiยป. La pace di cui parla Cristo รจ completamente diversa dalla pace del mondo: la pace di cui parla Gesรน resiste al dolore, alle prove, alle umiliazioni, alle privazioni di ogni genere. La pace del mondo, invece, รจ soltanto tregua; spesso frutto di paura e compromesso.
Preghiamo Dio onnipotente affinchรฉ mandi il suo Santo Spirito a rinnovare la faccia della terra e ci renda capaci di testimoniare con la parola e con le opere tutto quello che Cristo, suo Figlio, ha fatto e insegnato.
Don Lucio D’Abbraccio
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