Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che รจ, che era e che viene!
Terminato il periodo pasquale, la liturgia ci invita a soffermarci in contemplazione e in preghiera di fronte al mistero della Trinitร . Parlare di Dio รจ difficile perchรฉ non lo abbiamo mai incontrato! Una persona si conosce solo incontrandola e per noi su questa terra non sarร mai possibile conoscere Dio faccia a faccia. La nostra condizione sulla terra assomiglia a quella del bambino nel seno della madre: il bambino sente la mamma, ma non la conosce perchรฉ ancora non รจ venuto al mondo.
Cosรฌ accade a noi: finchรฉ viviamo in questo mondo non vedremo mai Dio; lo vedremo faccia a faccia solo quando entreremo nella vita eterna. Lโapostolo Giovanni, nella sua prima lettera scrive: ยซโฆche quando egli si sarร manifestato, noi saremo simili a lui, perchรฉ lo vedremo cosรฌ come egli รจยป (cf 1Gv 3, 2). SantโAgostino, nella Lettera 92, scrive: ยซVedremo quindi Dio nella misura in cui saremo simili a Lui, allo stesso modo che anche adesso lo vediamo tanto meno quanto piรน siamo dissimili da Lui. Ma chi sarร cosรฌ stolto da dire che siamo e saremo simili a Dio per il corpo? La somiglianza con Lui risiede quindi nellโuomo interiore, il quale si rinnova ad immagine e somiglianza del suo creatore mediante la sua conoscenza di Dio (cf Col 3, 10). E tanto piรน simili a Lui diventiamo, quanto piรน progrediamo nella conoscenza e nellโamore di Lui, poichรฉ anche se il nostro uomo esterno [cioรจ il corpo] si va disfacendo, quello interno [lโanima] si rinnova di giorno in giorno (cf 2Cor 4, 16). Qualunque sarร il nostro progresso in questa vita, esso รจ sempre assai lontano dalla perfezione della somiglianza necessaria per vedere Dio a faccia a faccia (cf 1Cor 3, 12), come dice lโApostolo. Se in queste parole volessimo intendere la faccia del corpo, ne verrebbe la conseguenza che anche Dio avrebbe una faccia come lโabbiamo noi. In realtร noi sappiamo che Dio non ha corpo perchรฉ รจ purissimo spiritoยป. Dunque, anche quando andremo nella Gerusalemme celeste, noi lo vedremo ma resterร sempre un mistero!
A tal proposito mi piace ricordare il racconto dellโincontro che avvenne tra Agostino e un bambino: ยซUn giorno SantโAgostino passeggiava lungo la spiaggia meditando sul grande mistero della Trinitร . Vede un bambino che, scavata un buca nella sabbia, vi versava lโacqua che attingeva con una conchiglia dal mare. โ Che fai, bambino mio? Voglio mettere il mare in questa bucaโฆ- Eโ impossibileโฆ mettere il mare cosรฌ vasto in una buca cosรฌ piccolaโฆ- E alloraโฆ come puoi tu richiudere nella tua piccola testaโฆ Dio cosรฌ infinito?โฆ E lโangelo sparรฌยป.
Non รจ possibile alla nostra corta e limitata intelligenza penetrare e scrutare il mistero. Ecco perchรฉ il santo vescovo afferma con forza che questo Dio che โEโ colui che รจโ, รจ essenzialmente Trinitร . Dio in senso assoluto รจ sia il Padre, sia il Figlio sia lo Spirito Santo, essi sono inseparabili nellโEssere e operano inseparabilmente, non essendoci differenza nรฉ funzionale nรฉ gerarchica, essi sono perfettamente uguali. Tuttavia queste tre persone sono distinte da Agostino, non dal punto di vista della sostanza ma da quello relazionale: per cui il Padre ha il Figlio ma non รจ il Figlio, il Figlio a sua volta ha il Padre ma non รจ il Padre, entrambi hanno lo Spirito Santo ma non sono lo Spirito Santo e viceversa. Ciรฒ significa che ciascuna delle tre persone รจ distinta dalle altre ma non ontologicamente diversa. Piรน che indagare, si accresca in noi la gioia di accogliere la Parola di Gesรน che ci rivela il Dio, Uno e Trino, parlandoci ripetutamente della vita trinitaria che รจ amore: Il Padre manda nel mondo il suo Figlio Gesรน per amore verso le sue creature, il Figlio offre se stesso in sacrificio di espiazione per amore dellโuomo peccatore, lo Spirito Santo, spirito di amore, diffonde nel cuore dellโuomo la tenerezza di figli adottivi del Padre.
Nella prima lettura lโautore scrive che la creazione รจ affidata allโuomo, ma รจ uscita dalle mani e dal cuore di Dio. Lโautore sacro immagina la sapienza โ realtร misteriosa โ come una giovane fanciulla che accompagna in ogni momento lโopera creatrice di Dio. Il Nuovo Testamento vedrร in questa personificazione della Sapienza โ che era giร generata prima che la terra fosse โ un simbolo e unโanticipazione del Figlio di Dio, che si incarna e viene nel mondo. Ebbene, la creazione manifesta la gloria di Dio e lโuomo, contemplandola, si scopre piccolo, ma grande agli occhi del Signore, che lo ha reso, come recita il salmo responsoriale, signore e custode della sua opera meravigliosa. Perรฒ, dopo la rottura compiuta dallโuomo con il peccato Dio, scrive san Paolo nella lettera ai Romani, ha mandato a noi il suo Figlio e ha donato il suo Santo Spirito per salvarci. Possiamo vantarci di fronte a Dio, dunque, non delle nostre opere, ma dei suoi doni che ci salvano.
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Ed infine nel vangelo, che รจ un breve frammento del lungo discorso che Gesรน tenne ai suoi apostoli la sera del Giovedรฌ santo, nel cenacolo, lโevangelista scrive che il Signore, che giร tante volte aveva parlato loro del Padre, cercando di svelare il suo volto โ ma era un discorso troppo difficile per gli apostoli -, anche adesso non glielo nasconde: ยซMolte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il pesoยป. Ciรฒ significa che gli apostoli non sono in grado di portare il peso della croce di Gesรน, cosa che si vedrร chiaramente durante la Passione. Per questo, compito dello Spirito sarร quello di aiutare i discepoli a comprendere e ad accogliere interamente lโinsegnamento e lโopera di Gesรน. Solo dopo la Pentecoste, con la venuta dello Spirito, gli apostoli comprenderanno il significato di queste parole, infatti, il Signore nellโultima cena glielo preannuncia: ยซQuando verrร lui, lo Spirito della veritร , vi guiderร a tutta la veritร , perchรฉ non parlerร da se stesso, ma dirร tutto ciรฒ che avrร udito e vi annuncerร le cose future. Egli mi glorificherร , perchรฉ prenderร da quel che รจ mio e ve lo annuncerร ยป.
Noi viviamo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Non sempre ci pensiamo, ma la nostra vita รจ immersa nel mistero della Trinitร . Al fonte battesimale il ministro sacro, versando lโacqua sul nostro capo ha detto: ยซIo ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santoยป; quando ci vengono rimessi i peccati il sacerdote dice: ยซIo ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santoยป. Anche quando gli sposi sono congiunti in matrimonio e i sacerdoti sono consacrati a Dio, si pronunciano le Tre Persone divine. Perfino sul letto di morte, il sacerdote pronunciando le parole della liturgia dice: ยซParti anima cristiana da questo mondo: nel nome del Padre che ti ha creata, del Figlio che ti ha redenta, dello Spirito Santo che ti ha santificataยป. Inoltre, ogni volta che facciamo il segno di croce e recitiamo il gloria al Padre, noi menzioniamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Dunque Dio รจ sempre presente in noi perรฒ, il piรน delle volte, come i due discepoli di Emmaus, non lo riconosciamo perchรฉ siamo distratti. Chiediamo al Signore che apra i nostri occhi e ci aiuti a intravedere il volto di Dio riflesso in noi stessi e nei nostri fratelli.
Don Lucio DโAbbraccio
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