Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโavete fatto a me!
In questa ultima domenica dellโanno liturgico celebriamo la solennitร di Cristo Re dellโuniverso. La sua รจ una regalitร di guida, di servizio, e anche una regalitร che alla fine dei tempi si affermerร come giudizio. Oggi abbiamo davanti a noi il Cristo come re, pastore e giudice, che mostra i criteri di appartenenza al Regno di Dio.
Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato narra che Gesรน, rivolgendosi ai suoi discepoli, dice: ยซQuando il Figlio dellโuomo verrร nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร sul trono della sua gloriaยป. Si tratta dellโintroduzione solenne del racconto del giudizio universale. Dopo aver vissuto lโesistenza terrena in umiltร e povertร , Gesรน si presenta ora nella gloria divina che gli appartiene, circondato dalle schiere angeliche. Lโumanitร intera รจ convocata davanti a Lui ed Egli esercita la sua autoritร separando gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre.
A quelli che ha posto alla sua destra dice: ยซVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiยป. I giusti rimangono sorpresi, perchรฉ non ricordano di aver mai incontrato Gesรน, e tanto meno di averlo aiutato in quel modo; ma Egli dichiara: ยซTutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโavete fatto a meยป.
Questa parola non finisce mai di colpirci, perchรฉ ci rivela fino a che punto arriva lโamore di Dio: fino al punto di immedesimarsi con noi, ma non quando stiamo bene, quando siamo sani e felici, no, ma quando siamo nel bisogno. E in questo modo nascosto Lui si lascia incontrare, ci tende la mano come mendicante.ย Cosรฌ Gesรน rivela il criterio decisivo del suo giudizio, cioรจ lโamore concreto per il prossimo in difficoltร . E cosรฌ si rivela il potere dellโamore, la regalitร di Dio: solidale con chi soffre per suscitare dappertutto atteggiamenti e opere di misericordia.
Cristo, il Figlio dellโuomo, il giudice ultimo delle nostre vite, ha voluto prendere il volto di quanti hanno fame e sete, degli stranieri, di quanti sono nudi, malati o prigionieri, insomma di tutte le persone che soffrono o sono messe da parte; il comportamento che noi abbiamo nei loro confronti sarร dunque considerato come il comportamento che abbiamo nei confronti di Gesรน stesso. Non vediamo in questo una semplice formula letteraria, una semplice immagine! Tutta lโesistenza di Gesรน ne รจ una dimostrazione. Lui, il Figlio di Dio, รจ diventato uomo, ha condiviso la nostra esistenza, sino nei dettagli piรน concreti, facendosi il servo del piรน piccolo dei suoi fratelli. Lui che non aveva dove posare il capo, sarร condannato a morire su una croce. Questo รจ il Re che celebriamo!
Indubbiamente questo ci puรฒ sembrare sconcertante! Ancor oggi, come 2000 anni fa, abituati a vedere i segni della regalitร nel successo, nella potenza, nel denaro o nel potere, facciamo fatica ad accettare un simile re, un re che si fa servo dei piรน piccoli, dei piรน umili, un re il cui trono รจ una croce. E tuttavia, ci dicono le Scritture, รจ cosรฌ che si manifesta la gloria di Cristo: รจ nellโumiltร della sua esistenza terrena che Egli trova il potere di giudicare il mondo. Per Lui, regnare รจ servire! E ciรฒ che ci chiede รจ di seguirlo su questa via, di servire, di essere attenti al grido del povero, del debole, dellโemarginato. Il battezzato sa che la sua decisione di seguire Cristo puรฒ condurlo a grandi sacrifici, talvolta persino a quello della vita.
Ma, come ci ha ricordato san Paolo, Cristo ha vinto la morte e ci trascina dietro di Sรฉ nella sua risurrezione. Ci introduce in un mondo nuovo, un mondo di libertร e di felicitร . Ancora oggi tanti legami con il mondo vecchio, tante paure ci tengono prigionieri e ci impediscono di vivere liberi e lieti. Lasciamo che Cristo ci liberi da questo mondo vecchio! La nostra fede in Lui, che รจ vincitore di tutte le nostre paure, di ogni nostra miseria, ci fa entrare in un mondo nuovo, un mondo in cui la giustizia e la veritร non sono una parodia, un mondo di libertร interiore e di pace con noi stessi, con gli altri e con Dio. Ecco il dono che Dio ci ha fatto nel Battesimo!
ยซVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondoยป. Ebbene, accogliamo questa parola di benedizione che il Figlio dellโuomo rivolgerร , nel giorno del Giudizio, agli uomini e alle donne che avranno riconosciuto la sua presenza fra i piรน umili dei loro fratelli, in un cuore libero e pieno dellโamore del Signore! Questo passo del Vangelo รจ veramente una parola di speranza, poichรฉ il Re dellโuniverso sโรจ fatto vicinissimo a noi, servo dei piรน piccoli e dei piรน umili. Pensiamo con affetto a tutte le persone che soffrono, ai malati, a quanti sono colpiti dallโAIDS o da altre malattie, a tutti i dimenticati della societร .
A queste persone diciamo: ยซAbbiate coraggio!ยป. Gesรน ha voluto identificarsi con i piccoli, con i malati; ha voluto condividere la sofferenza di chi soffre e riconoscere in coloro che soffrono dei fratelli e delle sorelle, per liberarli da ogni male, da ogni sofferenza! Ogni malato, ogni povero merita il nostro rispetto e il nostro amore, perchรฉ attraverso di lui Dio ci indica la via verso il cielo.
Non dimentichiamoci mai che alla fine della nostra vita saremo giudicati sullโamore, cioรจ sul nostro concreto impegno di amare e servire Gesรน nei nostri fratelli piรน piccoli e bisognosi. Quel mendicante, quel bisognoso che tende la mano รจ Gesรน; quellโammalato che devo visitare รจ Gesรน; quel carcerato รจ Gesรน; quellโaffamato รจ Gesรน. Pensiamo a questo.
Il Signore Gesรน, Re dellโuniverso, verrร alla fine dei tempi per giudicare tutte le nazioni, ma viene a noi ogni giorno, in tanti modi, e ci chiede di accoglierlo. La Vergine Maria ci aiuti a incontrarlo e riceverlo nella sua Parola e nellโEucaristia, e nello stesso tempo nei fratelli e nelle sorelle che soffrono la fame, la malattia, lโoppressione, lโingiustizia. Possano i nostri cuori accoglierlo nellโoggi della nostra vita, perchรฉ siamo da Lui accolti nellโeternitร del suo Regno di luce e di pace. Amen!
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