Trinitร : festa dellโamore!
Oggi, domenica dopo Pentecoste, celebriamo la festa della Santissimaย Trinitร . Una festa per contemplare e lodare il mistero di Dio, che รจ Uno nella comunione di tre Persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. In questo mondo nessuno puรฒ vedere Dio, ma Egli stesso si รจ fatto conoscere cosรฌ che, con lโapostolo Giovanni, possiamo affermare: ยซDio รจ amoreยป (cf 1Gvย 4, 8.16), ยซnoi abbiamo riconosciuto lโamore che Dio ha per noi e vi abbiamo credutoยป (Enc.ย Deus caritas est, 1; cf 1Gvย 4, 16).
Chi incontra il Cristo ed entra con Lui in un rapporto di amicizia, accoglie la stessa Comunione trinitaria nella propria anima, secondo la promessa di Gesรน ai discepoli: ยซSe uno mi ama, osserverร la mia parola e il Padre mio lo amerร e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di luiยป (cf Gvย 14, 23).
Le Letture bibliche di oggi ci fanno capire come Dio non voglia tanto rivelarci che Lui esiste, quanto piuttosto che รจ il ยซDio con noiยป, vicino a noi, che ci ama, che cammina con noi, รจ interessato alla nostra storia personale e si prende cura di ognuno, a partire dai piรน piccoli e bisognosi. Egli, abbiamo ascoltato nella prima lettura, ยซรจ Dio lassรน nei cieliยป ma anche ยซquaggiรน sulla terraยป. Pertanto, noi non crediamo in una entitร lontana, no! In unโentitร indifferente, no! Ma, al contrario, nellโAmore che ha creato lโuniverso e ha generato un popolo, si รจ fatto carne, รจ morto e risorto per noi, e come Spirito Santo tutto trasforma e porta a pienezza.
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San Paolo, che in prima persona ha sperimentato questa trasformazione operata da Dio-Amore, ci comunica, nella seconda lettura che รจ stata proclamata, il suo desiderio di essere chiamato ยซAbbร ! Padre!ยป. Sรฌ! Dio รจ nostro Padre e Gesรน ci ha insegnato a chiamarlo Padre, con quella bella preghiera che lui stesso ci ha insegnato: il ยซPadre nostroยป. Noi chiamiamo Dio: Padre, con la totale confidenza di un bimbo che si abbandona nelle braccia di chi gli ha dato la vita.
Lo Spirito Santo โ ricorda ancora lโApostolo โ agendo in noi fa sรฌ che Gesรน Cristo non si riduca a un personaggio del passato, no, ma che lo sentiamo vicino, nostro contemporaneo, e sperimentiamo la gioia di essere figli amati da Dio. Infine, nel Vangelo, il Signore risorto promette di restare con noi per sempre: ยซIo sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoยป. E proprio grazie a questa sua presenza e alla forza del suo Spirito possiamo realizzare con serenitร la missione che Egli ci affida.
Qual รจ la missione?ย Annunciare e testimoniare a tutti il suo Vangelo e cosรฌ dilatare la comunione con Lui e la gioia che ne deriva. Dio, camminando con noi, ci riempie di gioia e la gioia รจ un poโ il primo linguaggio del cristiano.
Dunque, la festa della Santissima Trinitร ci fa contemplare il mistero di Dio che incessantemente crea, redime e santifica, sempre con amore e per amore, e ad ogni creatura che lo accoglie dona di riflettere un raggio della sua bellezza, bontร e veritร . Egli da sempre ha scelto di camminare con lโumanitร e forma un popolo che sia benedizione per tutte le nazioni e per ogni persona, nessuna esclusa. Il cristiano non รจ una persona isolata, appartiene ad un popolo: questo popolo che forma Dio. Non si puรฒ essere cristiano senza tale appartenenza e comunione. Noi siamo popolo: il popolo di Dio.
La Vergine Maria ci aiuti a compiere con gioia la missione di testimoniare al mondo, assetato di amore, che il senso della vita รจ proprio lโamore infinito, lโamore concreto del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!
Don Lucio D’Abbraccio
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