Convertici a Te, o Dio, nostra salvezza!
Iniziamo oggi il tempo liturgico della Quaresima con il suggestivo rito dellโimposizione delle ceneri, attraverso il quale vogliamo assumere lโimpegno di convertire il nostro cuore verso gli orizzonti della Grazia. In genere, nellโopinione comune, questo tempo rischia di essere connotato dalla tristezza, dal grigiore della vita. Invece esso รจ dono prezioso di Dio, รจ tempo forte e denso di significati nel cammino della Chiesa, รจ lโitinerario verso la Pasqua del Signore. Le Letture bibliche dellโodierna celebrazione ci offrono indicazioni per vivere in pienezza questa esperienza spirituale.
ยซRitornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perchรฉ egli รจ misericordioso e pietoso, lento allโira, di grande amoreยป. Nella prima Lettura, tratta dal libro del profeta Gioele, abbiamo ascoltato queste parole con cui Dio invita il popolo ebraico ad un pentimento sincero e non apparente. Non si tratta di una conversione superficiale e transitoria, bensรฌ di un itinerario spirituale che riguarda in profonditร gli atteggiamenti della coscienza e suppone un sincero proposito di ravvedimento. Il profeta prende spunto dalla piaga dellโinvasione delle cavallette che si era abbattuta sul popolo distruggendo i raccolti, per invitare ad una penitenza interiore, a lacerarsi il cuore e non le vesti. Si tratta, cioรจ, di porre in atto un atteggiamento di conversione autentica a Dio โ ritornare a Lui -, riconoscendo la sua santitร , la sua potenza, la sua maestร . E questa conversione รจ possibile perchรฉ Dio รจ ricco di misericordia e grande nellโamore. La sua รจ una misericordia rigeneratrice, che crea in noi, come scrive il salmista: ยซun cuore puro, rinnova nellโintimo uno spirito saldoยป, restituendoci la gioia della salvezza: ยซRendimi la gioia della tua salvezzaยป. Dio, infatti, โ come dice il profeta โ non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva (cf Ez 33, 11). Il profeta Gioele ordina, a nome del Signore, che si crei un propizio ambiente penitenziale: bisogna suonare la tromba, convocare lโadunanza, risvegliare le coscienze: ยซSuonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacraยป. Il periodo quaresimale ci propone questo ambito liturgico e penitenziale: un cammino di quaranta giorni dove sperimentare in modo efficace lโamore misericordioso di Dio. Oggi risuona per noi lโappello ยซRitornate a me con tutto il cuoreยป; oggi siamo noi ad essere chiamati a convertire il nostro cuore a Dio, consapevoli sempre di non poter realizzare la nostra conversione da soli, con le nostre forze, perchรฉ รจ Dio che ci converte. Egli ci offre ancora il suo perdono, invitando a tornare a Lui per donarci un cuore nuovo, purificato dal male che lo opprime, per farci prendere parte alla sua gioia. Il nostro mondo ha bisogno di essere convertito da Dio, ha bisogno del suo perdono, del suo amore, ha bisogno di un cuore nuovo.
ยซLasciatevi riconciliare con Dioยป. Nella seconda Lettura san Paolo ci offre un altro elemento nel cammino della conversione. LโApostolo invita a distogliere lo sguardo su di lui e a rivolgere invece lโattenzione su chi lโha inviato e sul contenuto del messaggio che porta: ยซIn nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro รจ Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dioยป. Un ambasciatore ripete quello che ha sentito pronunciare dal suo Signore e parla con lโautoritร e dentro i limiti che ha ricevuto. Chi svolge lโufficio di ambasciatore non deve attirare lโinteresse su se stesso, ma deve mettersi al servizio del messaggio da trasmettere e di chi lโha mandato. Cosรฌ agisce san Paolo nellโassolvere il suo ministero di predicatore della Parola di Dio e di Apostolo di Gesรน Cristo. Egli non si tira indietro di fronte al compito ricevuto, ma lo assolve con totale dedizione, invitando ad aprirsi alla Grazia, a lasciare che Dio ci converta: ยซPoichรฉ siamo suoi collaboratori, โ scrive โ vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dioยป (cf 2Cor 6, 1). San Paolo parla ai cristiani di Corinto, ma attraverso di loro intende rivolgersi a tutti gli uomini. Tutti infatti hanno bisogno della grazia di Dio, che illumini la mente e il cuore. E lโApostolo incalza: ยซEcco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!ยป. Tutti possono aprirsi allโazione di Dio, al suo amore; con la nostra testimonianza evangelica, noi cristiani dobbiamo essere un messaggio vivente, anzi, in molti casi siamo lโunico Vangelo che gli uomini di oggi leggono ancora. Ecco la nostra responsabilitร sulle orme di san Paolo, ecco un motivo in piรน per vivere bene la Quaresima: offrire la testimonianza della fede vissuta ad un mondo in difficoltร che ha bisogno di ritornare a Dio, che ha bisogno di conversione.
ยซState attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loroยป. Gesรน, nel Vangelo di oggi, rilegge le tre opere fondamentali di pietร previste dalla legge mosaica. Lโelemosina, la preghiera e il digiuno caratterizzano lโebreo osservante della legge. Nel corso del tempo, queste prescrizioni erano state intaccate dalla ruggine del formalismo esteriore, o addirittura si erano mutate in un segno di superioritร . Gesรน mette in evidenza in queste tre opere di pietร una tentazione comune. Quando si compie qualcosa di buono, quasi istintivamente nasce il desiderio di essere stimati e ammirati per la buona azione, di avere cioรจ una soddisfazione. E questo, da una parte rinchiude in se stessi, dallโaltra porta fuori da se stessi, perchรฉ si vive proiettati verso quello che gli altri pensano di noi e ammirano in noi. Nel riproporre queste prescrizioni, il Signore Gesรน non chiede un rispetto formale ad una legge estranea allโuomo, imposta da un legislatore severo come fardello pesante, ma invita a riscoprire queste tre opere di pietร vivendole in modo piรน profondo, non per amore proprio, ma per amore di Dio, come mezzi nel cammino di conversione a Lui. Elemosina, preghiera e digiuno: รจ il tracciato della pedagogia divina che ci accompagna, non solo in Quaresima, verso lโincontro con il Signore Risorto; un tracciato da percorrere senza ostentazione, nella certezza che il Padre celeste sa leggere e vedere anche nel segreto del nostro cuore.
Ebbene, iniziamo fiduciosi e gioiosi lโitinerario quaresimale. Quaranta giorni ci separano dalla Pasqua; questo tempo ยซforteยป dellโanno liturgico รจ un tempo propizio che ci รจ donato per attendere, con maggiore impegno, alla nostra conversione, per intensificare lโascolto della Parola di Dio, la preghiera e la penitenza, aprendo il cuore alla docile accoglienza della volontร divina, per una pratica piรน generosa della mortificazione, grazie alla quale andare piรน largamente in aiuto del prossimo bisognoso: un itinerario spirituale che ci prepara a rivivere il Mistero Pasquale.
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Maria, nostra guida nel cammino quaresimale, ci conduca ad una conoscenza sempre piรน profonda di Cristo, morto e risorto, ci aiuti nel combattimento spirituale contro il peccato, ci sostenga nellโinvocare con forza: ยซConvertici a Te, o Dio, nostra salvezzaยป. Amen!
Don Lucio DโAbbraccio
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Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร .